Chi dice che non si sia mai fatto
niente per mettere un po’ d’ordine nel “campeggio” che sta alle porte di
Vercelli, nei pressi del ponte stradale sulla Sesia?
Chiunque arrivi da Novara
se lo trova sulla destra, un po’ come un
comitato di benvenuto, per la verità, discreto: vivi e lascia vivere.
L’ennesimo falò della notte tra sabato
e domenica ha riacceso l’attenzione (i riflettori, solo quelli dei Vigili del
Fuoco) sulla situazione.
Una parola sui Vigili del
Fuoco.
Al di là di ogni ragionamento sul
fatto che i “campeggiatori” stiano lì un po’ come a loro pare e piace, una cosa,
invece, interpella un po’ la coscienza di tutti noi.
Perché succede che, di tanto in tanto,
ci siano persone oneste e dedite al proprio lavoro che rischiano – non
vogliamo dire, in questo caso, tutto sommato circoscritto, la vita, ma di
sicuro - brutti incidenti, ustioni, insomma, infortuni che non
meritano.
Ma perché bisogna che i Vigili del
Fuoco siano mandati ad intervenire (ed è loro dovere farlo, ovviamente)
in un posto che esiste perché altri non riesce
a fare cessare il fenomeno?
Senza contare (e non conta nulla,
rispetto al rischio che corrono, ma anche questo è un problema) che, se
stanno lì a spegnere i fuochi fatui lasciati da quelli che non riescono a
porre fine al fenomeno, è chiaro che non potrebbero, contemporaneamente, andare
ad intervenire da un’altra parte, se ciò fosse necessario.
Da ultimo, e non certo per importanza,
c’è il problema anche della sicurezza dei “campeggiatori” che, è superfluo
ricordarlo, sono persone umane, né più né meno di chi scrive ora queste righe.
Come vediamo in queste illustrazioni,
l’Ordinanza c’è già, quella del 2012: ce la invia stamane un Lettore.
Il 21 marzo 2012 i Signori del Campeggio pare, dunque, abbiano ricevuto l’Ordinanza che intimava – entro 30 giorni – di sgomberare tutto:
roulottes, cassone scarrabile, baraccamento.
Dopo, non si sa cosa sia capitato.
Forse se ne sono andati qualche
giorno, poi sono tornati.
Forse.
Dal 2012 ad oggi, chi si
ricorda?