E’ una lettura complessa che cercheremo di scomporre in più esposizioni.
Ci siamo avvalsi – e lo faremo ancora,
nelle successive fasi – del parere di esperti, soprattutto in materia di
Finanza Locale, al fine di condensare “in
pillole” le
principali osservazioni sui documenti.
Siamo alla vigilia delle sedute di
Consiglio Comunale di Vercelli nel corso delle quali si discuterà ed approverà
il Bilancio di Previsione della Città.
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Nel corso della riunione di Giunta di
venerdì scorso, sono state approvate le bozze che saranno presentate al
Consiglio.
Oggi, 20 aprile, si è
tenuta la riunione dei Capigruppo.
Riunione “in remoto”, cioè avvalendosi
della videoconferenza, così come sarà anche la prossima seduta del Consiglio
Comunale, che nelle prossime ore sarà convocata, il prossimo 30 aprile.
Si vedrà chi resisterà nove ore in videochat: sarà una dura prova per i Consiglieri
Questa volta, infatti, la riunione si articolerà
in due sessioni, una antimeridiana ed una pomeridiana, finalmente accogliendo
le istanze che da più parti evidenziavano l’inadeguatezza sostanziale della
adunanza di mezza giornata, pomeridiana: si era, talvolta, costretti a tagliar
corto anche su argomenti importanti.
Ci si augura, sempre da più parti, che
la misura non sia soltanto occasionale, circoscritta a questa convocazione, che
si tiene nel periodo in cui non si celebrano processi nei Tribunali: come
abbiamo già richiamato in un precedente articolo, il Sindaco e gli Assessori
hanno ritenuto di confermarsi la piena retribuzione (per il Primo Cittadino circa 4 mila euro al mese) e, pertanto, non si comprenderebbe come, ad impegni
professionali – se ciò fosse mai avvenuto – avrebbe potuto essere pretermessa la
doverosità di assicurare tempi congrui per la discussione consiliare.
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La riunione del Consiglio Comunale,
che – essendo pubblica, come quelle delle Commissioni – si prepara, non si
occuperà ancora di Bilancio in senso proprio, con l’esame del documento
economico fondamentale dell’Amministrazione.
Si esamineranno però i documenti
propedeutici, che la Giunta aveva già approvato a marzo scorso.
La Legge, del resto, differisce i
termini per l’adempimento da parte degli Enti Locali (proprio in relazione
all’emergenza Coronavirus).
Oggi, comunque, in esecuzione
dell’adempimento normativo ed in conseguenza dell’avvenuta deliberazione (come
abbiamo visto, il 17 aprile scorso) delle bozze dei documenti di Bilancio, il
Ragioniere Capo Silvano Ardizzone ha inviato tutti gli Atti ai Consiglieri, affinchè sia
rispettato il termine di almeno quindici giorni per la visione dei documenti e
la formulazione di eventuali emendamenti.
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IL DUP, DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE
Conviene ora prendere effettivamente
le mosse da quello che è il documento prodromico per eccellenza al Bilancio.
Il Documento Unico di
Programmazione è un atto squisitamente di competenza della Giunta.
Vi si parla, infatti, dei principi e
linee di “governo” della Città e dell’Ente che la rappresenta, il Comune.
Non è un documento strettamente
contabile.
Quindi l’Amministratore può anche
cogliere l’occasione per unire – all’esposizione di ciò che si riscontrerà poi
nel Bilancio – anche l’anticipazione di qualche “progetto”, proposta futura,
idee in fase di elaborazione.
Non può essere, ovviamente – come
tante volte si è detto – neppure un libro dei sogni.
Ma è proprio su questi aspetti che – a
detta deli esperti – pare manifestarsi una certa “aridità” del Dup, preparato dalla Giunta
di Andrea Corsaro.
Meglio soffermarsi sualcuni esempi.
Non prima di avere messo il Lettore in
condizione di dedicarsi in proprio alla lettura del
documento che, integrale, si apre cliccando qui –
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1.
Opere pubbliche:
verso il copia incolla dei progetti della Giunta precedente?
Il primo esame (nelle successive
esposizioni anche il dettaglio del Piano Triennale delle Opere Pubbliche) della
Sezione (da pag. 130) del Dup che riguarda le Opere Pubbliche è quello che, di primo
acchito, porta le lancette dell’orologio indietro di 365 giorni e oltre.
Non vi compaiono progetti che
consentano di identificare una fisionomia chiara di questa nuova
Amministrazione, pur dopo l’ormai lungo periodo di rodaggio: è passato quasi un
anno dalle Elezioni Amministrative.
Semmai si nota qualche “dipartita”.
Per esempio, non si parla
più della “fase 2” della riqualificazione del
Centro Nuoto (a prescindere che sia un costo a carico del Comune, ovvero
trasferito ad un Proponenti di Project Financing).
Cioè: che fare del vecchio stabile
(ancora oggi lì con tutto l’amianto che c’è sempre stato)?
Che fare dopo e oltre il Coperchio?
Ma delle piscine si è già detto molto
e molto si dirà, si è citata la circostanza solo a titolo esemplificativo.
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Peraltro, di Opere Pubbliche che
potrebbero rappresentarsi come la “firma” della nuova Amministrazione, non è
dato vederne.
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2.
Se è un problema di
soldi, i soldi ci sarebbero
Si è già udita, anche da parte di
qualificati esponenti di questa Amministrazione Corsaro Ter, la nota melopea
che lamenta la carenza di mezzi finanziari.
Come se la svendita delle azioni di
maggioranza di Atena ad Iren fosse passata e dimenticata.
Ancora casse vuote?
L’Asl che bussa a soldi per la titolarità
di una Farmacia?
L’Azienda della Casa di Novara –
Vercelli che reclama le pigioni non riscosse?
L’affare andato a male con i lionesi
di Aprc che non hanno acquistato i terreni di Larizzate e – quindi – non sono
arrivati i 5 milioni di euro frettolosamente ed illusoriamente previsti?
Dall’altra parte, all’attivo patrimoniale
(nel Dup, a pag. 22) si vede chiaramente che il Comune di Vercelli ha in portafoglio
ancora il 40 per cento delle Azioni di Atena Asm.
Un controvalore di 48 – 49 milioni di
euro.
Che è diminuito: quando si fecero i
conti, due anni fa, per presentare – ciascuno per la propria parte – la “dote” da
portare nel “matrimonio” con il Comune di Sali Vercellese, quel numero (oggi,
49) era di 53 milioni di euro.
Entrambi i Comuni scrissero una
relazione dicendo, ciascuno: io ho questo e quello, lo porto in dote nella “fusione”.
Che poi non ci fu.
La dote di Vercelli era messa nero su
bianco, da Bilancio dell’anno precedente: 53 milioni di euro per la
partecipazione del 40 per cento in Atena Asm.
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Adesso, con tutti i bolli tondi di
Legge, si dice che il valore di è ridotto a 49 milioni scarsi.
Cosa facciamo?
Aspettiamo che Iren che la mangi
silenziosamente e del tutto?
Aspettiamo di accorgerci che, anno
dopo anno, il valore scende, e poi scende, e poi ad un certo punto (magari già
dal 2020, con la scusa del Coronavirus, di tempi cupi, di consumi energetici in
calo perché l’Industria non tira e così via) non ci daranno neppure più i
dividendi?
Cosa teniamo a fare un 40 per cento di
azioni, per non contare né punto né poco nella gestione?
Perché il vuoto di idee, progetti, prospettive,
che si legge nella Sezione Opere Pubbliche del Dup clonato dalle scorse
Amministrazioni, potrebbe essere colmato da Opere finanziabili con quei 49 milioni
di euro.
Finchè saranno 49 milioni di euro.
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3.
Imprese ed Esercizi
Commerciali chiusi due mesi,
ma Tassa rifiuti a tariffa piena?
Come si è detto, proprio per la natura
del documento, non sarebbe stato difficile tradurre in parole sincere una
disponibilità d’animo volta ad alleviare la prova che tanti cittadini stanno
affrontando.
Per esempio: è noto che gli
Imprenditori hanno dovuto – per obbedienza a disposizioni di Legge nazionali –
sospendere (ormai per quasi 60 giorni) l’attività.
Se hanno sospeso l’attività, è ovvio
che le attività medesime non abbiano prodotto rifiuti.
Il Comune intende fare
pagare la Tari (tassa rifiuti) per 12 mesi, oppure per 10?
Di Tari si parla a pagina
30.
In molti si pongono questa domanda.
Al termine della riunione
di Giunta del 17 scorso (durata soli 50 minuti per
esaminare ed approvare Atti di centinaia di pagine: poi, liberi tutti) il Comune
ha diramato un comunicato stampa in cui si precisa (il che a taluno è parsa
una excusatio non petita) che questo bilancio è quello pensato in
situazione “pre – Covid19”.
A parte il fatto che, questo pensiero,
non parrebbe sufficiente a riempiere il vuoto di originalità delle Opere
Pubbliche della Giunta Corsaro Ter, giova richiamare ancora la circostanza che il
Dup non sia un atto contabile.
Dire una parola, enunciare un
principio, di vicinanza – a livello programmatico - alle Aziende in gravi ambasce
forse non sarebbe stato fuori luogo.
4.
Bar chiusi e
riapertura con tanti punti interrogativi: che fare della tassa sui dehors?
Tra gli esercizi commerciali che
subiscono i maggiori contraccolpi dell’emergenza Covid19 ci sono sicuramente i
Bar.
Il Comune intende fare pagare loro,
anche nel 2020, la tassa di occupazione del suolo per i dehors installati?
Come se non fosse arrivata nessuna
epidemia?
Un accenno al problema – e poi, nelle
variazioni di Bilancio, Atti formali conseguenti – forse ci sarebbe stato.
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5.
Ritoccata la tassa
affissioni?
A pagina 28 del Dup si legge una frase
(questa, vaga) che prevede ritocchi della tassa affissioni.
Davvero queste sono le
risposte migliori per la ripartenza dell’economia?