La conclusione di
questa quarta ricerca epidemiologica
nella Città di Vercelli ci aiuta a conoscere sempre più la condizione e la relazione tra l’ambiente e il nostro livello di salute e benessere.
Studi precedenti
avevano indicato coesistere in alcune
zone cittadine delle situazioni
particolari ambientali e sanitarie nelle comunità meritevoli di attenzioni.
A Vercelli, analogamente ad altre realtà ad
elevato rapporto abitativo, esistono contesti
di divario sociale e disparità di salute tra i residenti; nel precedente
rapporto, i ricercatori Lucio Antonio Palin e Christian Salerno, hanno
avuto occasione di segnalare delle
disuguaglianze tra i vari quartieri e di osservare incidenze di patologie
tumorali e cronico-degenerative maggiori in certi luoghi rispetto ad altri.
Da queste indicazioni,
la Lilt e Ordine dei Medici, hanno affidato ai due ricercatori questo nuovo incarico di disamina
delle cause prevalenti di mortalità e
malattie in due realtà differenti all’interno di Vercelli quali, la zona centro, nota come anche zona a
traffico limitato ZTL, rispetto ad una
area periferica, A, molto vicinale a colture risicole soggette a periodici interventi con fitofarmaci.
Tale opzione è
associata ad un’incidenza maggiore
di malati e di morti nella zona A periferica rispetto alla ZTL
dove sussistono probabilmente fattori di
rischio differenti e diversi tra cui ad esempio
i diserbanti che vengono dispersi sulle coltivazioni prossime alle abitazioni civili di questa
zona, A.
Per meglio dirimere e
conoscere i potenziali rischi e individuare alcune possibili relazioni
causa-effetto nelle due comunità, si è avviato un intervento
epidemiologico retrospettico specifico e
mirato denominato caso-controllo, con
elaborazioni statistiche di analisi multivariate sulle risposte ottenute da un
questionario consegnato nelle due zone cittadine.
Sintetizzando i
risultati di valutazione delle differenze di salute tra i due gruppi, si è visto tra gli esposti della zona A,
l’esistenza di un
rischio maggiore di malattia/morte per
alcune neoplasie in letteratura associate a esposizione a pesticidi
; inoltre per il totale dei tumori si è notato un eccesso nel genere femminile.
Viceversa per la
ZTL appare un incremento di rischio per
il totale cause (oncologiche e non ); si sono evidenziati altri rischi nella
Zona A ma non vengono qui riportati in quanto, a causa dell’esiguità numerica
dei questionari raccolti, non hanno avuto una conferma statisticamente
significativa e potrebbero essere indotti dal caso.
A differenza delle
ricerche passate, tali dati sono stati elaborati considerandovi una buona parte dei fattori di rischio che
potrebbero concorrere nell’insorgenza della malattia come abuso di fumo e/o
alcool, dieta, attività fisica ed eventuali occupazioni pericolose.
Tali esiti, seppur
interessanti e verosimili in termini di rischio ambientale, a nostro parere,
dovranno esser riconfermati con uno studio analogo ma di maggiore adesione
della popolazione verso i questionari. Per acquisire gli incrementi informativi
necessari, si dovrebbero attivare degli incontri preliminari
di sensibilizzazione per la prevenzione e lo studio che riguarda e
interessa tutta la comunità; si spera di discutere di tali interventi
operativi anche con i rappresentanti del
Comune di Vercelli all’interno dell’appena costituito Osservatorio Socio
Ambientale Vercellese (OSAV) per i temi
ambientali e sanitari per una durata di tre anni.
La questione centrale
del nostro studio è stata legata principalmente all’esposizione involontaria
di pesticidi e danni conseguenti nella zona A
rispetto alla zona ZTL centrale esente;
questo può dipendere
compatibilmente con gli eventi di trattamento delle colture data la reale possibilità di ricadute ed
esposizioni involontarie di composti
chimici pericolosi sulle comunità. Non si può escludere che vi possano esistere
altre situazioni di esposizione e/o contatto
in altri ambiti urbani. Solamente con precisi interventi e indicazioni
si possono migliorare il benessere e la
qualità di vita delle persone in realtà
pericolose al fine di limitare e prevenire contatti con fattori di rischio
chimico a comprovata pericolosità.
I ricercatori
Dott.ri Lucio Antonio Palin e
Christian Salerno
Presidente LILT- Ezio Barasolo
Presidente Ordine Medici e Chirurghi -P.G.Fossale
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