Vercelli letamaia di Iren per tutta
l’area padana.
E’ ancora peggio di come si pensasse
ieri.
Perché oggi
possiamo pubblicare questi (primi) dati tecnici che qualificano l’iniziativa di
aprire a Vercelli, in area Ex Polioli (e ancora, in qualche modo, Polioli, a
giudicare dalla ragione sociale del proponente) un maxi impianto per la
produzione di biogas, alimentato a “Forsu” che è la frazione organica dei
rifiuti solidi urbani.
La sghinga.
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Vedimo cosa
si stavano studiando quelli di Polioli Bioenergy Srl
in combutta con i soliti noti.
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Intanto, i volumi: Iren si è impegnata a
conferire a Vercelli almeno 70 mila tonnellate l’anno di frazione organica che prenderà da tutta la
Pianura Padana.
Ma ci saranno almeno
altre 20 mila tonnellate conferite da altri (non nominati) intermediari, uno di questi è la
R.G.L. S.r.l.
di Pilastro di
Langhirano (PR).
Dove vada a prendere
questi rifiuti la RGL non si dice.
Bisogna andare a cercare di individuare il “core business” dell’azienda
e da lì incominciare con le deduzioni, più o meno immediate.
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Questa aberrazione
sarà sottoposta il giorno 20 febbraio al giudizio di una prima riunione della
Conferenza dei Servizi cui partecipano vari Enti in sede tecnica, in
particolare Asl, Arpa, Comune e Provincia di Vercelli.
Le perplessità della Provincia sono state esposte ieri nel
comunicato che da Via San Cristoforo è arrivato alle Redazioni dei Giornali.
Lo pubblichiamo integralmente al termine di queste righe.
Subito dopo incominciano – con Carolina Ferraris, Sindaco di
Asigliano – le prese di posizione anche dalla periferia.
Perché, insieme a Vercelli, saranno potentemente interessati tutti
ci comuni della Bassa.
Come si vede dalle illustrazioni (sono solo le prime:
pubblicheremo tutto il progetto, in successivi approfondimenti) sono gli stessi
proponenti che dicono: l’area di espansione “odorifera” (sic!) è verso Sud.
Un modo – forse – per tranquillizzare chi abita in città di
Vercelli, ma molto più di un campanello d’allarme per la Bassa.
Il Sindaco di Asigliano non ha mezzi termini e chiama le cose con
il nome con cui devono essere chiamate.
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Un po’ più cauta del necessario, la posizione della Lega Nord, che
non aiuta certamente la tenuta di un fronte comune contro questo (ulteriore)
sfregio del territorio.
E’ annunciato a breve un comunicato della Giunta Comunale di
Vercelli che – stando a Fonti degne di nota – dovrebbe prendere le distanze
dall’iniziativa.
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Il problema sarà esaminato, come abbiamo già scritto ieri, dalla
Conferenza dei Servizi (l’Organo collegiale tecnico – politico che valuta, tra
le altre cose, l’impatto ambientale di ogni iniziativa) già convocata per il
prossimo 20 febbraio.
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Il Comunicato del Presidente della
Provincia,
Carlo Riva Vercellotti
PROGETTO POLIOLI
TIMORI E PERPLESSITÀ
“Abbiamo
molte perplessità sul progetto di mega impianto di trattamento dell’organico
alle porte di Vercelli proposto da Polioli – esordisce il Presidente della
Provincia di Vercelli Carlo Riva Vercellotti – Operazioni di questo tipo
prevedono tavoli di confronto preventivi che, non so per quale ragione, non
hanno mai visto coinvolto il vertice decisionale della Provincia, magari
pensando e sperando che fossimo solo dei passacarte, si sono sbagliati!”
Il
riferimento è al progetto presentato durante le festività natalizie agli uffici
provinciali di un impianto di trattamento rifiuti organici da realizzarsi a
Vercelli, nel complesso Polioli.
Gli uffici
provinciali hanno dovuto obbligatoriamente attivare le procedure previste dalla
legge, convocando la prima seduta della Conferenza dei Servizi, indetta per il
20 febbraio.
“La
capacità di trattamento dell’impianto supererebbe le 100mila tonnellate l’anno
e ci chiediamo se un progetto di questo tipo s’inserisca tra le priorità e le
necessità del nostro territorio. Vercelli e Valsesia, tra organico e verde,
producono meno di 20 mila tonnellate, già destinati agli impianti di Santhià e
San Nazzaro. Quindi ci viene proposto di realizzare un altro impianto di
trattamento dei rifiuti di chi? Di Torino, come parrebbe? No grazie e quali
garanzie ci sarebbero per i 50.000 mila cittadini di Vercelli e per le migliaia
di vercellesi dei paesi circostanti? Se ce lo avessero chiesto avremmo subito
risposto che siamo molto preoccupati di un impianto di una tale dimensione a centinaia
di metri da case, condomini e ospedale.”
“Conservazione
e valorizzazione dell'ambiente - prosegue il Consigliere delegato
all’Ambiente Pier Mauro Andorno - non sono solo precise funzioni assegnate
alle Province, ma sono, soprattutto, un obiettivo chiaro e prioritario di
questa Amministrazione.
Analizzeremo
gli elaborati e la relativa compatibilità con l’ausilio di un legale esperto in
temi ambientali perché in queste procedure non basta la posizione politica ma
occorre evidenziare in Conferenza dei servizi l’eventuale danno ambientale,
ovvero il disallineamento con norme pianificatorie.
Riprende e
chiude il Presidente: “L’aria e la sua qualità sono un bene di tutti e non
devono certo essere regalate agli interessi economici di privati. Non basta il
PM 10 e una qualità dell’aria tra le peggiori d’Italia e d’Europa, ora dobbiamo
rischiare di sorbirci anche la puzza della frazione organica.
La
realizzazione dell’impianto deve ancora dimostrare di essere un bene per la
città, i suoi cittadini e il suo territorio. Per questo oltre alle verifiche
legali e tecniche chiederemo un tavolo di confronto pubblico con associazioni
ambientali e comuni del vercellese. L’ambiente e la salute valgono più di ogni
cosa”.
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Il Comunicato del Sindaco di Asigliano Vercellese,
Carolina Ferraris –
Prendendo spunto da Vercellioggi e
Notizia Oggi circa la notizia della concreta possibilità che venga realizzato
un mega impianto di bio gas di dimensioni imponenti nell’area ex Polioli. Ci
chiediamo, con tutta sincerità, chi possa avere tanta presunzione da pensare
che VERCELLI e il Vercellese possa diventare una “LATRINA GIGANTE”. Ovviamente
il Comune di Asigliano sarà in prima linea per difendere i diritti di un
territorio. Ci siamo già messi in contatto con la Provincia di Vercelli e
sappiamo (come confermato dal comunicato stampa) che adotterà tutte le misure e
atti necessari affinché questa enorme “letamaia” venga realizzata altrove.
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Interrogazione
di Vercelli Amica che verrà protocollata oggi dal capogruppo Maurizio
Randazzo
Vercelli, 23 gennaio 2019
Al Sindaco
del Comune di Vercelli
e, p. c.
All’Assessore competente
Al Presidente del Consiglio
Comunale
OGGETTO: INTERROGAZIONE
CON RISPOSTA SCRITTA
I sottoscritti consiglieri
comunali del Gruppo Vercelli Amica
APPRESO:
che il prossimo 20 febbraio si
svolgerà la prima Conferenza dei servizi per determinare la
compatibilità per il nostro territorio di un impianto per il trattamento dei
rifiuti organici proposto dalla Polioli Bioenergy Srl alle porte della città,
per la produzione di biometano e compost in un’area attualmente inutilizzata
del complesso Polioli;
CONSIDERATO:
che tale impianto dovrebbe
smaltire circa 100 mila tonnellate (105 mila per l’esattezza) all’anno tra
organico, rifiuti agroindustriali liquidi e solidi e verde;
VISTE:
le perplessità sollevate
anche dal Presidente della Provincia e dall’Assessore all’Ambiente della
Provincia i quali, molto preoccupati, fanno notare che su tutto il territorio
vercellese e Valsesiano, secondo i loro calcoli, si producono meno di 20 mila
tonnellate all’anno di organico che già finiscono agli impianti di Santhià e di
San Nazzareno;
DEDOTTO:
che, quindi, i rifiuti
potrebbero giungere da altre parti del Piemonte e forse da altre regioni;
RICORDATO:
L’odore nauseabondo che
spesso si ravvisa in tutta la città e che più volte i chiarimenti tecnici hanno
portato ad indicare proprio nel sito di San Nazzaro l’origine dei miasmi
CONSIDERATO:
Che il sito prescelto
dista poche centinaia di metri dalle case e addirittura da due ospedalI;
RITENUTO:
Che la città non possa
sopportare questo attacco alla salubrità della sua aria e che non ci siano
ragioni occupazionali che tengano a giustificare questo
scempio
INTERROGA
Il Sindaco e l’assessore preposto
Per sapere quale sarà
l’orientamento che l’amministrazione comunale terrà durante la Conferenza
dei Servizi del prossimo 20 febbraio,
invitandola ad approfondire attentamente il problema e ad allinearsi alla
posizione dell’amministrazione provinciale.
Tutto ciò per evitare che
il capoluogo, considerate le previste e abnormi dimensioni
dell’impianto, diventi la spazzatura del Piemonte, e forse non solo.
Le firme
Maurizio Randazzo
Enrico De Maria
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Il Comunicato della
Lega Nord
Alcune
considerazioni del responsabile nazionale del dipartimento ambiente in merito
all’insegnamento di un impianto per la produzione di Biometano e compost alle
porte della città, con preghiera di pubblicazione, buon lavoro.
Tanto
per cambiare l'amministrazione di Vercelli sventola un nuovo insediamento
industriale con relativi posti di lavoro ipotizzabili, ma senza considerare
l'aspetto ambientale e sanitario, d’altra parte la vicinanza con le scadenze
elettorali fa miracoli.
È
come se all'improvviso fossimo tornati indietro di decenni, in cui si barattava
posti di lavoro con una nebulosa sicurezza ambientale, almeno così sembrerebbe.
Ora
viene ipotizzata la costruzione di un impianto per il trattamento dei rifiuti
organici nell'area industriale sud (per capirci tra ex Inceneritore e Polioli)
che dovrebbe gestire più di 100mila tonnellate di rifiuti all'anno.
Tali
impianti, se non inseriti in un’area adeguata e possibilmente lontana dalle
civili abitazioni come già accaduto nella vicina Villata, comportano problemi
ambientali e di qualità di vita non indifferenti visti i caratteristici miasmi
e fastidi odorigeni che possono rilasciare nell'aria e che, considerata la
persistenza, essere portati dai venti a distanza di km.
Anche
se riteniamo che tali immissioni non comportano certamente problemi oncologici
o patologie gravi, le stesse potrebbero egualmente rendere irrespirabile l'aria
degli insediamenti abitativi collocati a poche centinaia di metri con
inasprimento di patologie respiratorie in soggetti anziani o predisposti ;
inoltre tale impatto andrebbe anche a incidere sugli immobili, che vedrebbero
cosi perdere inevitabilmente del valore di vendita.
A
ciò si deve anche aggiungere che tali problematiche potrebbero investire aree
sensibili come l’ospedale che in linea d’aria si trova nell’immediata
prossimità.
Non
sottovalutando la richiesta di posti di lavoro che, ahinoi, è una triste realtà
allo stato economico sociale attuale, non possiamo altresì non sottolineare che
tali progetti debbano essere vagliati con la massima scrupolosità, sia tecnica
che politica, dato che saranno, se approvati, vincolanti nel lungo periodo in
merito allo sviluppo della città stessa.
Vorremo
sottolineare altresì l’aumento esponenziale del traffico veicolare riguardante
i mezzi pesanti, con relativa aero dispersione di polveri sottili, per
l’approvvigionamento del materiale per tale impianto e in questo caso si può
facilmente ipotizzare la circolazione di migliaia di mezzi all’anno.
Ricordiamo
che tali impianti sono già stati oggetto di attenzione da parte di Arpa e
sottoposti ad accese contestazioni da parte della popolazione locale e relativi
gruppi ambientalisti, non solo nella sopra indicata Villata ma anche a
Crescentino e Fontanetto Po.
Guardando
fuori provincia a Rondissone, è tutt'ora in corso una battaglia a colpi di
ricorsi tra l'amministrazione comunale contraria e la città
metropolitana per la creazione di un impianto similare collocato a meno di 500
metri dalle prime abitazioni.
L’iter
amministrativo, seppur corretto, presentato dai proponenti deve avere un vaglio
politico di spessore e non ci si può nascondere dietro la semplicistica, seppur
importante, creazione di alcuni posti di lavoro.
Sarà
fondamentale comprendere costi e benefici sociali di tale opera senza entrare
nel meccanismo di un ambientalismo ideologico che sposerebbe gioco forza
l’effetto Nimby, bisognerà attenersi ad un ambientalismo ragionevole e
ragionato che valuta a 360° le varie sfaccettature che tale impiantistica
comporta, prediligendo una politica di autodeterminazione dei propri rifiuti e
tralasciando un business interregionale che non ha ragion di esserci se non per
interesse privato.
Gian
Carlo Locarni
Responsabile
nazionale dipartimento ambiente Lega Salvini Premier