Ex Area Sambonet

Alla
luce dei numerosi articoli di giornali, apparsi di recente, riguardanti
l’inquinamento di alcuni pozzi nell’area limitrofa all’ex Area Sambonet e l’ipotesi
di correlazione tra questi dati e quelli epidemiologici è doveroso da parte dei
ricercatori OSAV, Dr.i Christian Salerno e Lucio Palin precisare quanto segue: l’eccesso epidemiologico,
tra i vari indicati nella relazione, che si cita sui quotidiani viene indicato
nel documento pubblicato nel Luglio 2012 dal titolo “Atlante d’incidenza e di
mortalità oncologica nella città di Vercelli periodo 2000- 2009” dove si è
proceduto ad un analisi spaziale-geografica con dati d’incidenza e mortalità
suddividendo la città di Vercelli in oltre 500 sezioni censuarie. In
particolare a pagina 10 (compresa la copertina) nella tabella riguardante i
tumori 0-44 anni si indica un incremento significativo d’incidenza per 3,25
volte per la sezione censuaria n°369 riguardante le zone Via Baracca e via di N.Palli. Tale valore, in termini di
analisi spaziale, indica che per l’area geografica considerata si sono
osservati eccessivi casi nell’età giovane-adulta che portano ad avere un
rischio triplo di malattia rispetto alle sezioni censuarie adiacenti. Tale
dato, insieme ad altri elaborati, è certamente meritevole d’attenzione in
quanto esprime un rischio in una fascia di età dove l’esposizioni di origine
occupazionale sono quasi del tutto trascurabili e che pertanto fanno propendere
per un possibile nesso ambientale. Considerato ciò, sia nella relazione in
oggetto, che nelle successive pubblicazioni scientifiche e nei vari convegni
tenuti in questi anni abbiamo sempre ribadito come quest’area è a elevata
complessità ambientale in quanto già ai tempi del nostro studio era verosimile
una ricaduta d’inquinanti proveniente dall’area sud industriale su tali vie
cittadine (dato confermato dal modello di dispersione di NOx elaborato nello
studio Arpa riguardante l’inceneritore del 2015); infine da considerare che la
zona presenta disomogeneità socio-economiche (deprivazione) che dovranno essere
tenute in considerazione nelle prossime ricerche. Pertanto ad oggi non è
assolutamente possibile correlare certi dati di salute all’inquinamento dei
pozzi e/o alle ricadute d’inquinanti di origine industriale ma sono necessari
ulteriori approfondimenti per capire se e quanto siano attribuibili tali
incrementi epidemiologici ad un singolo o più fattori di rischio ambientale,
e/o genetici e/o di altra natura. Parallelamente a ciò è auspicabile, un
approfondimento sulla questione pozzi inquinati, i cui ulteriori dati possono
certamente contribuire alla migliore caratterizzazione ambientale dell’area nel
rispetto del principio di precauzione. In tale ottica l’OSAV già nel suo
protocollo scientifico triennale ,2016-2018, sottoscritto col Comune di Vercelli,
Ordine dei Medici e LILT ha previsto una serie d’interventi epidemiologici
inferenziali per cercare quanto possibile di chiarire e approfondire le
problematiche sanitarie di questa e altre zone cittadine. Si coglie l’occasione per chiedere fin da ora la massima
collaborazione dei cittadini e degli enti/associazioni che potranno essere
coinvolti/interessati in tali interventi epidemiologici.
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