Giancarlo Banchieri
Tradizione ed
innovazione. Sebbene la tradizione enogastronomica italiana continui a
rivestire un ruolo centrale nella filosofia dei pubblici esercizi, il settore è
tra i più aperti all’innovazione. Nell’ultimo anno il 76% delle attività ha
effettuato almeno un investimento innovativo, 9 imprese su 10 sono attive su social
o travel network e dotate di un sito dedicato, ed il 22% è segnato a
piattaforme di prenotazione e delivery di nuova generazione.
È quanto è
emerso da “Il Pubblico Esercizio ambasciatore
della società 4.0”, il convegno
organizzato da Fiepet,
l’Associazione dei pubblici esercizi aderente a Confesercenti, in occasione
della giornata finale di “Officine del Sapore”, la manifestazione
dedicata all’enogastronomia ‘Made in Italy’, tenutasi a Roma il 19/11/2018. La
propensione all’innovazione si lega ad una crescita veloce del settore: tra il
2012 e il 2017 le attività di ristorazione sono passate da 312 mila a 334
mila, un aumento di 22 mila unità che corrisponde a una media di
circa 4 mila e 500 attività l’anno in più. E i dati del III trimestre 2018
confermano la buona performance: le attività di ristorazione arrivano a 338
mila.
“Il
settore dei pubblici esercizi è uno dei più dinamici della nostra economia”,
commenta Giancarlo Banchieri, Presidente
nazionale di Fiepet. “Un
successo dovuto non solo ai prodotti enogastronomici italiani, ma anche al
patrimonio di ‘saper fare’ dei nostri operatori, che hanno mostrato di sapere
coniugare con successo l’innovazione di processo e di prodotto con la
tradizione della cucina italiana, dal food delivery ai social network. Una
capacità che ha permesso al settore di distinguersi per la qualità:
nell'offerta, nella professionalità degli addetti, nella valorizzazione
dell'immenso patrimonio di specificità locali, di cultura enogastronomica, di
varietà territoriale”.
“C’è,
però, ancora tanto da fare”, commenta Antonio Gobbato, Vice Presidente Vicario FIEPET Nazionale
e responsabile FIEPET per l’area
Piemonte Nord e Orientale, “sia
da parte dei singoli operatori con il sostegno delle Associazioni di Categoria
sia soprattutto da parte delle Istituzioni. Serve un cambio di passo e di
atteggiamento: le nostre attività devono diventare uno degli elementi
fondamentali sui quali impostare le scelte economiche del Paese nei prossimi
anni, sostenendole a partire dalla formazione e dalla semplificazione
burocratica. I pubblici esercizi già valgono oltre 1,5 milioni di occupati,
ma le potenzialità della nostra offerta sono ancora enormi. Ciò vale anche per
il turismo, visto che, oltre che ambasciatori dell’innovazione, i nostri
pubblici esercizi sono anche uno dei più forti elementi di attrattività del
nostro Paese: il 55% degli europei interessati a venire in Italia è spinto
proprio dall’esperienza offerta dai nostri pubblici esercizi”.