Claudio Fecchio

Sono da sempre convinto che la politica debba mettere al centro della propria azione la persona , le sue relazioni, e non solo il profitto. Da tempo stiamo assistendo, purtroppo all’esatto opposto. Un esempio chiaro è dato dalla liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi; condizione questa che sta determinando un radicale mutamento, in negativo, dei ritmi delle famiglie – soprattutto di quelle che hanno un componente che lavora nella grande distribuzione. Campeggia a lettere cubitali su ogni super-iper mercato questa dicitura: Tutte le Domeniche aperto. Per la tenuta sociale ritengo sia ancora necessario che la famiglia debba avere del tempo proprio, al di fuori dei ritmi frenetici della settimana, imposti dal lavoro e dagli impegni vari (scuola ecc.) . Si rischia di sottrarre la domenica da questo carattere particolare e di banalizzarla riducendola ad un giorno come un altro. Esiste a mio avviso ancora la necessità di salvaguardare il valore sociale della domenica.
“Gli eccessi di liberalizzazioni penalizzano i piccoli negozi, costringendo imprenditori e lavoratori a sacrificare valori importanti come la famiglia” afferma la Confesercenti nel promuovere la sottoscrizione della proposta di legge di iniziativa popolare denominata “Liberiamo la Domenica”.
Sottoscrivendo questa proposta di legge possiamo dire No alle aperture domenicali dei negozi.
Claudio Fecchio
Verdi Vercelli