La macchina che raffigura la Madonna Addolorata
(r.p./glm) - Anche quest’anno è stata celebrata per il venerdì Santo la processione delle Macchine. La processione è partita dalla basilica di Sant’ Andrea, fino ad arrivare in Piazza Cavour, nella quale sono state proiettate le immagini delle opere pittoriche diGiuseppe Papetti ed è terminata nella Cattedrale Sant’Andrea nella quale è stata celebrata la funzione del Venerdì Santo. Un gran numero di fedeli ha partecipato all’evento.
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Un’ atmosfera familiare e spirituale ha percorso le vie della città, atmosfera resa ancora più intensa dai canti e dalle letture che hanno riunito le anime e soprattutto hanno esaltato la fede dei vercellesi che si sono raccolti in un solo cuore per celebrare insieme il Venerdì Santo. Le macchine che hanno raffigurato la via crucis sono state: “Gesù nell'orto degli ulivi” (confraternita di Santa Caterina), “Gesù alla colonna”(confraternita di San Sebastiano), “L'incoronazione di spine”(San Bernardino),“la Flagellazione” (Santo Spirito), “Ecce Homo” (Sant'Anna), “Gesù sulla croce” (Sant'Antonio), “Gesù morto” (Santo Spirito), “L'Addolorata”(Santo Spirito), “La Crocifissione” (conservata in Duomo).
Semplici quanto dense si significato sono state le parole del nostro Arcivescovo Enrico Masseroni
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durante la sua Omelia: “La prima volta che sentii parlare della processione delle macchine pensai subito a Pasqua e dopo la partecipazione alla prima processione nel 1997 arrivai fortemente colpito per la devozione, per l’ordinario svolgimento con tantissima gente lungo la strada, con l’onda del segno della croce dei piccoli e dei grandi. Anche stasera questa esperienza mi ha convinto ancora una volta di quello aggettivo che accompagna la Fede: la popolarità, la fede è la testimonianza di un popolo che conserva gelosamente le sue radici. Come ogni anno la processione delle macchine viene conclusa in questa splendida Basilica, altro segno del genio creativo vercellese, altra testimonianza plurisecolare della sua Fede. Ogni anno una macchina viene portata qui per ascoltare un messaggio da accogliere pensando al mistero del Cristo morto e risorto. Questa sera davanti a voi c’è una macchina importante, immancabile nella Via Crucis, la Mater Dolorosa. Una secolare testimonianza questa della madre dei credenti, dell’umanità solidale con tutti i crocifissi della terra. Un segno davvero ambivalente la croce perché da una parte è il simbolo delle infinite violenze, una violenza piena di rabbia, di confusione, di urla. Ma dall’altra parte la croce è il segno più dirompente dell’amore discendente. Dalla terra sale la violenza verso la terra discende l’amore”.
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