Ospedale

Per contrastare la revisione della rete
ospedaliera attuata dalla giunta regionale del Piemonte con dgr 1-600 e sue
successive modificazioni, nasce il Comitato Salviamo gli Ospedali e la Sanità
Piemontese
che
vede comitati, associazioni, sindacati e forze politiche di tutta la Regione
uniti nel difendere la sanità pubblica piemontese. Presiede il Comitato il
consigliere regionale Gian Luca Vignale.
La presentazione del Comitato è avvenuta presentato questa
mattina in un’assemblea pubblica al Collegio degli Artigianelli a Torino,
nella quale erano presenti Claudia Porchietto, consigliere regionale, i
consiglieri comunali Osvaldo Napoli,
Alberto Morano, Roberto Rosso, Andrea Russi, ed il consigliere
provinciale di Novara
e Bagnulo Franca, consigliere comunale di Canelli.
Erano inoltre presenti molti amministratori locali piemontesi come Franca
Biglio, sindaco di Marsaglia nonché presidente
nazionale Anpci (Associazione nazionale piccoli comuni d’Italia),
Giambattista Chiono, sindaco di Busano, Franco Cominetto, sindaco di Burolo e
presidente provinciale Anpci, Franca Roso, vicesindaco di Acqui Terme, Mario
Pignochino, vicesindaco di Vische. Con loro anche Pier Carlo Sommo, segretario
aziendale Asl To2 dei Fedir sanità e Pier Carlo Perruquet, presidente del Comitato
per la salvaguardia dell’Oftalmico.
Il Comitato intende essere
un importante strumento di partecipazione
a tutti i territori "colpiti" dalla riforma attuata dall’attuale giunta regionale che di
fatto porta alla chiusura di ospedali e di molti reparti in tutto il Piemonte.
L’obiettivo del
Comitato è, infatti, dar voce a tutti i
territori ed alle tante istituzioni spesso inascoltate e travolte da scelte di
mero risparmio che non hanno tenuto in considerazione le esigenze delle
popolazioni dei territori, più o meno marginali, del Piemonte per migliorare la
Sanità piemontese.
Dopo le tante
proteste, raccolte firma e richieste – tutte rimaste inascoltate – da parte di Sindaci, Comitati e cittadini
abbiamo deciso di obbligare il presidente Chiamparino e l’assessore Saitta a
confrontarsi con i piemontesi in un referendum regionale abrogativo.
Parte così, da Torino, la prima fase della campagna referendaria contro
la politica sanitaria della Regione Piemonte.
Il
taglio dei posti letto, la chiusura di reparti e ospedali porterà infatti le
barelle nei corridoi, ore di attese al pronto soccorso liste d’attesa per esami
e visite specialistiche interminabili e una sanità che anziché dedicarsi alle
persone punta sui numeri.
Il quesito sarà: “Volete che sia
abrogata la Deliberazione della Giunta regionale n. 1-600 del 19.11.2014
“Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge 135/2012 e del
Patto per la Salute 2014/2016 e linee di indirizzo per lo sviluppo della rete
territoriale” (BUR n. 48 del 27.11.2014), come modificata ed integrata dalla
Deliberazione della Giunta regionale n. 1-924 del 23.01.2015 “Integrazioni alla
D.G.R. 1-600 del 19.11.2014 (Adeguamento della rete ospedaliera agli standard
della legge 135/2012 e del Patto per la Salute 2014/2016 e linee di indirizzo
per lo sviluppo della rete territoriale)” (BUR n. 4 del 29.1.2016)?”
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