Aggiornamento 11 settembre - ore 15,30 -
Fonti comunali precisano nel primo pomeriggio di oggi, rispetto all'articolo precedente sullo stesso argomento, di ieri, 10 settembre e riportato di seguito, che il termine per l'esercizio del diritto di opzione volto al rientro nel possesso delle reti idriche comunali da parte della Municipalità di Vercelli sia effettivamente stabilito circa otto mesi da oggi, quindi nella Primavera del 2021.
L'errore, dunque, non è dell'Assessore Luigi Michelini, ma del Sindaco Andrea Corsaro che, rispondendo all'interrogazione presentata sul punto dai Consiglieri di "Voltiamo Pagina" Roberto Scheda, Paolo Campominosi, Andrea Conte, scriveva che tale opzione andasse esercitata entro il mese di novembre 2020.
Le lettera di Corsaro è linkata poco sotto, nel corpo del testo preparato ieri, a conclusione della riunione di Commissione -
Ne prendiamo doverosamente e volentieri atto, anche perchè ci auguriamo che questo maggiore lasso di tempo possa essere utile per rinvenire le migliori soluzioni tecniche per dare attuazione a quanto deliberato a suo tempo dalla maggioranza dei Consiglieri, che, allora in minoranza, oggi sostengono la Giunta.
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Non si ricordano nemmeno quando,
entro quando, bisogna riprendersi, se vogliamo riprenderci, gli acquedotti.
L’Assessore a praticamente tutto, il Gianni Letta del
Sindaco, Gigi Michelini, oggi in Prima Commissione Consiliare è
serafico, pacifico, nulla lo tange: riprenderci l’acquedotto? Ma intanto c’è
tutto il tempo per parlarne, decidere con calma, cosa vi agitate a fare?
E, continua l’Assessore al Bilancio e Partecipate: si
deve decidere tra otto mesi.
Da settembre, otto mesi significa maggio dell’anno
prossimo.
A quel punto, è il Presidente della Commissione, Paolo
Campominosi, a ricordargli: no, guardi che il Sindaco, a luglio 2019,
appena arrivato, ci ha scritto che l’opzione va esercitata entro fine 2020.
E
gli fa vedere la lettera: leggila qui
Insomma, un po' smemorato, sicchè è inevitabile che torni in mente quello famoso di Collegno: lo smemorato di Piazza Paietta.
A quel punto il compassato Leguelio ammette: allora
chiedo scusa, ho sbagliato.
Nulla, però, che faccia trapelare il passo
successivo: allora dobbiamo darci una mossa.
Ma andiamo con ordine.
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Dunque, se riprenderci o no gli acquedotti
di Vercelli, perché siano poi conferiti ad un consorzio tutto pubblico tra gli
attuali Gestori di Ato2, è una cosa che pare non passare nemmeno per
l’anticamera del cervello della attuale Amministrazione.
In cosa si differenzia, quindi,
la attuale Amministrazione dalla precedente?
Dalla faccia.
Questi non ci provano nemmeno
(come invece fa l’ex Sindaco, sempre intervenendo nella riunione di oggi)
a tentare di dire qualcosa del tipo: non è vero che dal 2017 ad oggi non
abbiamo fatto niente per istruire questa pratica (tra poche righe vedremo cosa
si sarebbe dovuto fare): abbiamo fatto dei colloqui con Asm Vercelli, poi Atena
ha fatto dei conti.
Insomma, qualcosa abbiamo fatto.
Michelini è chiaro: non abbiamo fatto niente, ma ci
stiamo pensando.
Però – mi chiedo – perché dovremmo
cambiare, se siamo contenti di Asm Vercelli?
Quindi il loro pensare sa tanto di una cosa di
maniera.
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Veda il Lettore se – all’alba del 10 settembre 2020,
15 mesi dopo il ritorno di Andrea Corsaro in Comune – trova differenze tra
prima e dopo, su alcuni cruciali temi.
Dunque, riassumendo.
Il Coperchio al Centro Nuoto
voluto dalla Giunta precedente lo fanno anche questi, pari pari, se non peggio.
La fabbrica dei pallets
alla formaldeide voluta da Iren, con il consenso della Giunta precedente, ha il
consenso anche di questa Giunta.
A proposito di acqua pubblica
per cui la precedente Amministrazione non ha certo accelerato il passo, questi
non si ricordano nemmeno entro che termine di debba esercitare l’opzione.
Di eliminare la pratica imbarazzante ed
opaca dei doppi e tripli incarichi (e doppi e tripli
stipendi) ai Dirigenti Comunali, questi non ci pensano proprio, anche perché
il sistema è stato messo a punto proprio sotto (molto sotto) le precedenti
Amministrazioni Corsaro.
Del Decoro Urbano
è meglio non parlarne.
Della Cultura anche.
Dello Sport figuriamoci.
E allora perché i vercellesi hanno
votato Andrea Corsaro?
Per sentirsi dire dall'Assessore Michelini: ma perchè ce l'avete con Iren?
Sapranno loro dare una giustificazione all'Elettorato.
Per ora tra Comune, Giunta del Niente ed
Iren
si risolvono le loro questioncelle nel corso di cenette come quella al Bue
Rosso, che abbiamo cuccato nel corso di questa Estate
–
leggi qui –
e certo che, se si parla con l’interlocutore Iren
alle cenette, tra una forchettata di carne succulenta ed una sorsata di vino rosso
di buon corpo, cosa vuoi che conti, poi, un Consiglio Comunale?
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Ma perché la riunione di oggi?
Per un motivo molto semplice ed assolutamente
logico.
E’ stato il Consigliere Michelangelo Catricalà
(5Stelle) a proporre a Campominosi (che ha accolto al volo) di convocare questa
riunione che aveva un ordine del giorno molto chiaro:
“Deliberazione
del Consiglio Comunale n. 88 del 28
Settembre
2017 – verifica degli adempimenti
conseguenti posti in essere dalla Giunta e dagli Uffici Comunali”.
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Ci ricordiamo di cosa capitò in quel 28 settembre
2017?
–
per rinfrescare la memoria, leggi
qui la deliberazione di allora -
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e
qui un articolo riepilogativo della materia
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Capitò che il Consiglio Comunale, appunto a
settembre 2017, con una ampia maggioranza trasversale, che andava da
Forza Italia, alle Lega, ai 5Stelle, agli Indipendenti di Centrosinistra, a
Maria Pia Massa di Voce Libera (insomma, 16 voti contro 10 di Pd ed alleati) disse:
il Comune si dovrà riprendere l’acquedotto.
Può farlo perché negli atti di cessione delle quote
di maggioranza ad Iren, è esplicita questa previsione.
Il termine è, appunto, fine 2020.
Cioè 5 anni dopo quel nefasto 17 dicembre 2015,
quando Atena fu svenduta per un piatto di lenticchie.
Come si legge nella decisione del Consiglio
Comunale, “da subito” ci si sarebbe dovuti mettere di buzzo buono per
calcolare cosa valesse l’acquedotto e come fare a (ri)pagarlo.
E’ stato fatto qualcosa?
Maura Forte oggi dice (riassumiamo): sì, abbiamo
fatto degli incontri e Atena ha anche fatto dei conti.
Questi conti – osserva il Vice Presidente della
Commissione, Giorgio Malinverni - nessuno però li ha mai visti.
Ma, come abbiamo detto, la nuova Amministrazione,
non si ricorda neppure entro quando si debba decidere: Michelini parla di otto
mesi, quindi a maggio 2021, ma l’anno scorso avevano detto (e questo è il
termine giusto) a fine 2020.
Per dire quanto gliene possa importare.
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Aiutato da un chiaro intervento di Alberto
Perfumo e dalla presenza in aula di Carlo Riva Vercellotti, il
tandem Catricalà – Campominosi, ottiene un bel risultato.
Sempre con fatica, sempre scontando vischiosità,
sempre incontrando muri di gomma (Iren sa come farsi voler bene, inutile
negarlo) da parte degli amici di Iren.
Ma lo ottiene.
Il risultato è questo:
la Commissione ha votato – infine ed all’unanimità, questo è già un risultato
importante – per appello nominale, questo indirizzo: dà mandato alla Giunta
di procedere ad uno Studio di fattibilità (della cessione del ramo di Azienda Acquedotto,
ndr) da presentarsi alla Commissione stessa entro e non oltre il 30 ottobre
2020.
La Giunta del Niente si darà una mossa?
Vorranno, almeno, fare finta di non avere già deciso
che, intanto, la decisione del 2017, per loro sembra essere carta straccia?
Archiviata forse con un rutto di
commiato alla prossime cenetta segreta?
Chi vivrà, vedrà.