L’Assessore al Bilancio del Comune di
Vercelli, Luigi Michelini, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale
(febbraio) è stato chiaro: l’idea di costruire due piscine coperte, uguali, di
25 metri, una a pochi metri dall’altra, non è stata un’idea geniale.
Si affida ad un sapiente eufemismo,
allusivo e, ad un tempo, assai eloquente.
Non è stata un’idea
geniale: intenda chi può.
Effettivamente, l’ormai famoso “coperchio”
al Centro Nuoto è stato commentato in ogni modo.
Correggere il tiro, cambiare strada,
tornare indietro e pensare a qualcosa di serio per la riqualificazione delle
piscine comunali era stato, peraltro, un impegno del programma elettorale del
candidato Sindaco Andrea Corsaro.
Poi – e sì che sono Avvocati – una volta
tornati a comandare a Palazzo Civico, Corsaro e Michelini si sono accorti che
risolvere il contratto stipulato due giorni prima delle Elezioni di Maggio con
le Imprese De Vivo e Nuovo Civ, avrebbe comportato esporsi ad una penale di
circa 350 mila euro da parte del Comune.
Penale che è di Legge e, perciò, come abbiano
potuto, due Avvocati, pensare ad altro per tutta la campagna elettorale, questo
lo vorranno, se crederanno, spiegare loro.
Per quello che ne possiamo sapere noi,
secondo la nostra personale sensibilità umana, prima ancora che commerciale, ci
sarebbero state ulteriori conseguenze sgradevoli.
La prima, il geom. Bertolone del Nuovo Civ, avrebbe
avuto un dispiacere.
La seconda, forse anche Fratel
Marco Ciocca, avrebbe provato
dispiacere.
Con che cuore, quindi, ci si sarebbe potuti augurare la risoluzione di quel
contratto?
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Ma, a parte le questioni sentimentali,
le riserve di carattere tecnico restano tutte, sicchè – condividendo il
giudizio dell’Assessore – si potrebbe concludere che, se si stilasse una classifica mondiale delle idee poco geniali, quella del Coperchio al Centro Nuoto, voluto dalla Giunta di Maura Forte, occuperebbe il
piazzamento d’onore, il secondo posto.
E uno potrebbe chiedersi: ma perché il secondo posto e non il primo?
Perché il primo posto, il gradino più alto del podio, l’idea in assoluto meno geniale
a livello planetario è proprio quella di insistere
con il Coperchio.
Quando, così facendo, tanti tuoi elettori si sentono traditi. Perchè non va dimenticato che - inguaribili creduloni: forse dando fiducia al programma elettorale - tanti elettoriobtortocollo di Andrea Corsaro avevano dato un mandato chiaro. Non quello di valutare "se" risolvere o no il contratto del Coperchio. Ma quello di risolvere senz'altro quel contratto, nel modo meno sconveniente per il Comune e poi di ripartire con cose serie.
Soprattutto, procuri un onere
economico (come vedremo poco oltre) al Comune per i prossimi 15 anni.
E, inoltre, condanni la città ad avere
una vasca priva di tribune, quindi a priori nell’impossibilità di ospitare
manifestazioni agonistiche.
Mentre rimediare a tutto
ciò ti sarebbe costato solo la
penale di 350 mila euro.
E questa, appunto, è l’idea che a molti pare a buon diritto concorrere per il titolo iridato di idea meno
geniale in assoluto, a livello mondiale.
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Cose già dette, fatti loro.
Oggi appare all’Albo
Pretorio on line del Comune il famoso piano economico finanziario che è la base “logica”
sulla quale immaginare il futuro equilibrio economico della gestione.
Quindi la struttura della
concessione al Gestore privato.
Insomma: il Coperchio, la gestione annuale della piscina, sarà un costo
per il Comune?
Vediamo subito che la
risposta è sì: 22 mila euro l’anno di
contributo, dal terzo anno in poi.
Qualcosa in più per i primi due anni, per
partire.
Fanno complessivamente un
po’ più di 400 mila euro: come la penale se
si fosse risolto il contratto.
Clicca qui per leggere la delibera di Giunta, integrale -
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Il Lettore può leggere direttamente
gli elaborati
cliccando qui per il piano economico della piscina -
e cliccando qui per quello del bar ristorante –
Tante teste, tante idee.
Soprattutto, per quanto riguarda il
primo documento, nessuno oggi può realisticamente dire come riprenderanno queste
attività passato il periodo di emergenza sanitaria, di conseguente, prevedibile
depressione (si spera breve) economica.
Ma – a prima vista – il possibile
conto economico della gestione, per quanto riguarda la gestione propria, la piscina
con le attività natatorie e complementari, sembra tutto sommato appropriato,
forse anche un po’ sottostimato: 418 mila euro annui, a regìme, dal terzo anno in poi.
Ma di troppa prudenza non è mai morto
nessuno, sicchè sta in piedi.
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Poi si arriva, invece,
alla parte decisamente curiosa, che
espone la previsione di ricavo per la vera e propria “chicca” pensata da
questa Amministrazione.
Che ha nettamente
surclassato la precedente.
E non era facile.
E sì che se n’erano viste tante: dal Guru di Bergamo all’Arkystar ad Pujrin, passando
per la Coni Servizietti che aveva immaginato la tendostruttura.
Senza contare le meteore d’un giorno, come quelli di Oleggio o quei paraggi.
Poi quelli che volevano
abbattere Via Prati.
Poi quelli che volevano
fare il coperchio, ma sull’Enal, dimenticandosi che tutto il compendio, ma soprattutto l’unica
vasca da 33 metri rimasta in tutto il Piemonte, è bene tutelato dalla
Soprintendenza dei Beni Architettonici e Storici.
Poi si sono viste le
astuzie dell’appalto misto: trovi il
Costruttore e fai scegliere a lui il Gestore; così non corri il minimo rischio.
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Ma tutte queste cose sono
niente, rispetto alla trovata della Giunta
di Andrea Corsaro.
Che, candidamente, poggia
il futuro del Coperchio su questo saldo presupposto economico.
Il ristorantino bar avrà (dovrebbe
avere) circa 375 mila euro di ricavi l’anno: più o meno il 90 per cento dei ricavi della piscina.
Come farà?
Lo ha – sempre nel corso dell’ultimo
Consiglio Comunale – anticipato l’Assessore alle Piscine e Vice Sindaco, Massimo
Simion.
Dice il Vice Sindaco: perché contiamo
che questo ristorante abbia la pizza più buona, il bar abbia i gelati migliori.
La pizza potrebbero venire a mangiarla
da fuori (Morano sul Po? Granozzo con Monticello? Candelo?) e il gelato da tutta la città.
Clicca qui per lo streaming del Consiglio Comunale
Con buona pace di Gelatomomania, che si fa un mazzo così per fare i gelati artigianali migliori
(a modesto avviso di chi scrive) di tutta Vercelli.
Uno prende la macchina, la moto, la
bici e va fino in Via Baratto per il gusto di mangiarsi il gelato della
piscina.
E traaaan (come avrebbe detto Totò
all’On. Trombetta) Gelatomania si vedrà surclassata.
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Insomma, se abbiamo capito bene (e
se abbiamo capito male accettiamo volentieri tutte le rettifiche del caso)
la piscina andrà avanti grazie al fatto che il baretto - ristorante - pizzeria
avrà introiti per 375 mila euro l’anno.
Il conto è presto fatto: dalla gestione della piscina, si attende una perdita annua di circa 21 mila euro.
Da quella del baretto ristorante, invece, un utile annuo di circa 27 mila euro l'anno.
Ma per realizzare il baretto ristorante che sarebbe l'unica attività redditizia, un Gestore deve prima investire circa 350 mila euro per costruirlo.
Come abbiamo detto, se ci siamo sbagliati siamo lieti di ricevere rettifiche da chi ha letto meglio.
Che dire?
Chi vivrà, vedrà.