TRIPPA PER I GATTI / 595 - Pallet, Andrea Corsaro e la sua maggioranza si siedono sul putagè acceso da Maura Forte - Il Comune ha bisogno di soldi e va bene qualsiasi cosa - Solo Jose Saggia fa un discorso da uomo - Che cade nel vuoto
Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia non vogliono non solo che si faccia la Valutazione di Impatto Sanitario sullo stabilimento voluto da Iren, ma nemmeno che si chieda -
Vale la pena guardare di nuovo
questo video, messo a repertorio il 30 aprile
2013.
Più di sei anni fa.
E poi quest’altro.
Che documenta un momento storico.
Quando nell’Aula consiliare si udì l’anatema:fatevene una ragione
E' al minuto 20,40.
Questa Amministrazione vuole l'Inceneritore: fatevene una ragione!
Proprio come oggi con lo stabilimento dei pallet alla formaldeide.
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Le parole e le parti in commedia sono pressochè le stesse, gli attori anche.
Quando, tra poche ore, sarà disponibile la
registrazione della seduta in streaming del Consiglio Comunale di oggi, 19
dicembre, le analogie sembreranno impressionanti.
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I capelli sono scuri, oggi il crine si è
fatto canuto.
Ma toni e argomenti suonano e risuonano familiari.
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Allora bisognava aderire all’idea
dell’Amministratore Delegato di Atena, l’uomo
(sono modi di dire) di Iren a Vercelli, il Geometra Gentile, Eros
Morandi.
E decidere il revamping, la
riaccensione dell’Inceneritore di Via Asigliano.
L’articolo del tempo riferisce di conti,
cifre, numeri, previsioni, sciorinati con convinzione rivelatasi poi degna di
miglior causa.
E’ reperibile in alto nella pagina.
Dati che avrebbero giustificato, da un
punto di vista economico, l’iniziativa.
Che, dal punto di vista dell’impatto
ambientale, era data per sicurissima.
Poi, ci vollero pochi mesi, per verificare
come Comune e Atena bruciarono tre milioni di euro e dovettero chiudere il
forno perché non una di quelle cifre, non uno di quei numeri, nessuna delle
previsioni di smaltimento e, quindi, di fatturato, si sarebbe rivelata
centrata.
Quei tre milioni di euro furono
pressochè l’unica cosa bruciata in Via Asigliano.
Il forno andava avanti a corrente
alternata: un giorno in funzione, una settimana chiuso; prima di essere del
tutto fermato, si vedevano un giorno sì e l’altro anche, volute di fumo nero
librarsi nell’aria di Vercelli.
Tentarono di dire che fosse condensa perché
– sapete – qui a Vercelli c’è tanta umidità.
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Oggi la stessa cadenza, lo stesso linguaggio
pedagogico, uditi in quel filmato del 2013; si snocciolano dati “tecnici” per
dire che la Giunta e la maggioranza del Sindaco Andrea Corsaro, ne sono certi:
l’impianto per la produzione di pallet è sicuro, renderà tanto, non porterà nessun
inconveniente.
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Ma andiamo con ordine.
Il Consiglio Comunale di oggi, 19 dicembre,
vede in discussione un punto particolarmente importante.
La deliberazione proposta da parte dell’Opposizione
(M5Stelle con Michelangelo Catricalà; Voltiamo Pagina con Roberto Scheda,
Paolo Campominosi, Andrea Conte; SiAmoVercelli con Alberto Perfumo e
Renata Torazzo).
Vogliono che sia il Comune a chiedere, ad
Atena Asm ed anche alla stessa Conferenza dei Servizi (si veda l’articolo di
ieri, in alto tra le notizie collegate) di sottoporre la procedura anche
alla cosiddetta Vis, la Valutazione di Impatto Sanitario.
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Muro della maggioranza: non
serve.
Sappiamo già tutto.
Lasciamo fare ai Tecnici.
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Invano i proponenti dell’Opposizione
ribattono: proprio perché vogliamo sapere cosa
pensino i Tecnici (Asl, Arpa, Provincia) chiediamo (non imponiamo) che
esperiscano anche questa procedura.
Se loro diranno che non serve,
ne prenderemo atto e tutti staranno tranquilli.
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Il dibattito offre la fotografia di uno schieramento
trasversale.
Da una parte, gli amici di
Iren.
Dall’altra parte, gli amici di
Vercelli.
Si è già visto altre volte.
Il Pd fa il pesce in barile.
Godono.
E’ comprensibile.
L’impianto di pallet l’hanno voluto loro,
nella precedente Amministrazione.
Ma si sono ben guardati dal dirlo prima del
voto.
Ora i nuovi si siedono sul putagè acceso da
altri.
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Ancora una volta, dopo il caso “Coperchio”
della piscina, Andrea Corsaro non fa altro che dare compimento agli errori che Maura Forte ha progettato.
Del resto, appena Atena Asm
aveva annunciato il progetto (27 giugno scorso), che nella prima versione
grondava ancora formaldeide contenuta nelle colle per tenere insieme i pallet,
il Capogruppo Maura Forte aveva licenziato un entusiasta comunicato
stampa nel quale avocava alla propria Amministrazione il merito dell’iniziativa.
E c’era ancora la formaldeide.
Poi, in Conferenza dei Servizi Asm ritirò
la prima stesura del progetto per ripresentarne una nuova, che prevede l’uso di
colle senza formaldeide.
Ma Maura Forte ed il Pd erano già comunque d’accordo
prima.
Dicevano, anzi, di avere, lungo tutto un
anno, “negoziato” proprio la realizzazione di quella fabbrica di pallet.
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L’impianto porterà (porterebbe) a Vercelli
100 mila tonnellate l’anno di rifiuti di legno di varia estrazione, dal
Piemonte e non solo.
Si pensi che tutta la provincia di Vercelli
produce circa 2.500 tonnellate l’anno di rifiuto legnoso.
Iren e gli amici di Iren ci fanno diventare
la discarica di tutto il rifiuto legnoso subalpino e oltre.
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Ma alla maggioranza di Andrea Corsaro va
bene così, al Pd figuriamoci: se aveva “negoziato”, chissà come sarà d’accordo.
Nella maggioranza, soltanto
Jose Saggia si dissocia.
Dice con chiarezza: dobbiamo
assumerci una responsabilità da amministratori e anche da uomini.
Guardare a questa iniziativa
pensando a quanto esponga – dal punto di vista della ricaduta ambientale, del
rischio sanitario – non soltanto noi, ma soprattutto i nostri figli.
Forse perché allude a comportamenti “da
uomini” è incompreso.
E, così, è l’unico a dissociarsi dalla
linea della maggioranza.
All’opposizione gli interventi di Roberto
Scheda, Campominosi, Michelangelo Catricalà ed Alberto Perfumo, altro non possono
fare che richiamare le ragioni della logica: perché non chiedere anche la
Valutazione di Impatto Sanitario?
Di cosa può aver paura Atena
Asm?
Gli applausi a scena aperta, da parte di un
pubblico attentissimo, arrivano quando qualche temerario di maggioranza tenta
di insegnare a Roberto Scheda come si debba interpretare o non interpretare una
recente sentenza del Consiglio di Stato, che porta evidentemente acqua al
mulino dell’Opposizione.
Senza mai abbandonare il proprio aplomb
pacato e cortese, l’Avvocato semplicemente li asfalta con parole garbate.
Che sicuramente si appunteranno anche suoi
Colleghi attivi nell’Esecutivo, nessuno escluso.
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Andrea Conte si concede uno
spunto ironico, ricordando l’impegno della
Giunta nelle linee di programma, enunciate solo pochi mesi fa.
Lo riportiamo qui sotto, preso pari pari
dal documento.
Magari qualcuno aveva anche
creduto che Andrea Corsaro ci avrebbe
provato a fare rispettare il Comune ed i vercellesi, parlando ad Iren “con la
schiena diritta”.
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Ma, dunque, perché la maggioranza vota
contro una delibera che altro non vuole se non incaricare il Comune di “chiedere”
la Verifica?
La domanda non è oziosa.
Il leit motiv è sempre quello: il Comune ha
bisogno di soldi e quelli di Iren dicono che l’impianto dei pallet non
inquinerà e renderà molti soldi, gli utili.
Siccome il Comune ha bisogno di soldi, va
bene tutto.
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Invano, perciò, l’Opposizione insiste
puntando sulle ragioni della sicurezza sanitaria pubblica.
Stanno parlando d’altro e di due (poco
oltre vedremo: tre) lingue diverse.
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Si ritorna sul tenore della deliberazione e
sul fatto che si tratti solo di votare una semplice richiesta: appunto di
procedere alla Valutazione di Impatto Sanitario.
Invece che fare perdere tempo – si preoccupa
Campominosi – ne fa, al limite, risparmiare, perché evita le possibilità di
ricorsi al Tar ed iniziative di autotutela dei cittadini (che sono appena
ovvie, incredibile che non se ne rendano conto).
Il Comune, la Vis, non la può esigere: tocca
poi alla Conferenza dei Servizi pretenderla, toccherebbe ad Atena Asm offrirla.
Dunque, solo “chiedere”.
Perché, allora la maggioranza non vuole
nemmeno che il Comune “chieda”?
Non ci vuole molto, anche per chi non avesse
seguito per anni i percorsi dei rapporti tra Soci nella Partecipata di Corso Palestro,
tentare una diagnosi.
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E siamo al terzo “livello” di significati
simbolici che la discussione di oggi illustra.
Il primo, il merito: assicurare tutte le possibili misure di prevenzione e tutela
E qui c’è chi è d’accordo solo a parole e
chi, invece, con i fatti.
Il secondo livello, come abbiamo visto, dissocia la parola dai significati reali:
parliamo quanto volete; ma abbiamo bisogno di soldi e quindi, obbediamo a
quelli che ci dicono (oggi per i pallet, ieri per l’inceneritore) che questo
stabilimento ci fa guadagnare.
Sicchè si arriva al terzo
livello nella esegesi delle stesse parole.
Perché, appunto, le parole udite sono le
stesse, ma i loro significati ulteriori sono diversi.
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Dunque, il terzo livello dell’esegesi.
Perché, oggi, il problema è un altro: fare
vedere ad Iren che in Comune è tutto sotto controllo.
Costi quello che costi alla salute dei
cittadini, in Comune ci sono gli amici di Iren.
Sapranno loro perché si sentono così
obbligati con il Socio di maggioranza.
Oggi ci hanno tenuto a mostrargli i muscoli.
Però, non i bicipiti, ma i
glutei.
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Da un punto di vista tecnico, la votazione sulla deliberazione che avrebbe “chiesto” di “chiedere”
la Valutazione di Impatto Sanitario sulla fabbrica dei pallet ha trovato i voti
favorevoli di Alberto Perfumo, Campominosi, Scheda, Conte, Michelangelo Catricalà; a loro, dell’Opposizione
si è unita Manuela Naso del Pd.
Da un punto di vista politico l’astensione
di Jose Saggia vale quanto un voto a favore.
E questi sono gli amici di
Vercelli e dei cittadini di Vercelli.
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Hanno votato contro il Sindaco Andrea
Corsaro, Gian Carlo Locarni, Gianni Marino, poi Candeli, Locca, Camoriano,
Iacoi, D’Acierno, Malinverni, Boglietti Zaccone, Miazzone, Pasquino, Babudro,
Demichelis, Lavarino, Vercellino.
Astenuti, oltre al già citato Saggia,
quelli del Pd: Forte, Cressano, Giorgio, Fragapane.
Tra qualche ore altri spunti di
cronaca sul Consiglio.