In collaborazione con il Museo Leone di Vercelli, Oltre
Confine Onlus promuove, giovedì 25 Febbraio, alle ore 17:30, un Tour Online dal
Museo, a cura della Dott.ssa Federica Bertoni, dei Servizi Educativi
Museali.
Il Tour si terrà online tramite piattaforma Zoom.
Dall’amore per la sua terra e dalla passione per l’arte del
notaio Camillo
Leone, che in punto di morte (1907) donò tutti i suoi averi e le sue
raccolte al cittadino Istituto di Belle Arti, nel 1910 nasce il
Museo a lui dedicato, custode della storia del territorio vercellese. Costituito da
due edifici storici, la cinquecentesca Casa Alciati e il
settecentesco Palazzo Langosco, tra loro collegati da una manica di raccordo,
costruita negli anni Trenta del Novecento, ricco di ambienti di grande impatto
scenografico come il salone Romano, la sala di S. Maria Maggiore o le splendide
sale affrescate di Casa Alciati, il Museo Leone raccoglie eclettiche collezioni di reperti
archeologici, opere d’arte e manufatti di arti applicate che ripercorrono
storia e cultura d’Italia, e del vercellese in particolare, dalla
preistoria all’Ottocento. Un’importante biblioteca antica custodisce
più di 1200 preziosi incunaboli e cinquecentine, nonché una ricca collezione di
codici miniati, manoscritti e pergamene. Infine, gli spazi a cielo aperto e le
aree verdi (Chiostro di Casa Alciati, Giardino della Fontana e il didattico
Giardino Archeologico) che perfettamente si integrano nelle antiche
architetture museali, costituiscono uno scenario unico nel cuore della vecchia
Vercelli.
Tra le splendide collezioni del Museo Leone spicca quella di
oreficeria popolare, le cosiddette filigrane vercellesi, che
confermano l'attenzione del Museo verso le memorie storiche del territorio e
l'interesse per gli studi etnografici locali. Parte di questi gioielli proviene
in realtà dalle collezioni del Museo Borgogna e, dopo essere stati portati al
Leone da Vittorio
Viale in occasione dello storico allestimento del 1939, furono
acquistati dagli amministratori del museo di via Verdi nel 1946. Documento
ormai raro dell'eccellenza artigianale dei molti argentieri e orafi operanti in
città tra la fine del XVIII secolo e l'ultimo quarto del XIX secolo, sono
testimonianza dell'adornarsi delle donne sia di Vercelli sia del suo contado.
Preziosi ornamenti di acconciatura, paragonati nella loro foggia e leggerezza a
trini e merletti, abitualmente portati e maggiormente arricchiti nelle grandi
occasioni, rappresentavano anche un simbolo di raggiunto benessere e geloso
patrimonio da trasmettere in eredità alle figlie.
La prenotazione è obbligatoria al link (clicca qui).
Per informazioni: tel. 3755709240.
Contributo minimo di 7 euro tramite bonifico:
IT58Z0306909606100000130301 - Oltre Confine SCS Onlus
Redazione di Vercelli