SANTHIA’ - Proposta di piste ciclabili su ferrovie dismesse, commenta Massimo De Simone, referente pendolari: "Avrebbero poco senso"
"Percorsi ciclabili nella natura che incrocino la ferrata nelle stazioni è la chiave di volta del turismo sostenibile e di uno sfruttamento corretto e centrato dello strumento bicicletta"
Massimo De Simone
Riguardo alle affermazioni dell'Assessore Regionale Cirio riguardo all'utilizzo delle ferrovie dismesse per usarle come piste ciclabili avrei qualcosa da dire : Faccio spesso riferimento alla Germania e posso apparire noioso, ma resta il fatto che, contrariamente ad altri paesi, la Germania sia un exemplum sequendum. L'uso della bicicletta in Germania è altissimo, specie nella bella stagione almeno un terzo dei viaggiatori dei treni regionali della rete complementare ha con se la bicicletta, infatti , ogni treno ha ampio spazio dedicato al trasporto del velocipede. Ferrovie e cicloturismo, addirittura ciclomobilità, sono un connubio, ma mentre il primo senza l'altro è comunque ossatura della mobilità senza l'altro, il secondo senza il primo è un inutile e costoso gioco per pochi sportivi, come se tutti i sentieri di montagna fossero attrezzati per la sola piolet-traction. Porto all'esasperazione perchè esasperante riscontrare come ci si azzuffi per niente e si rischino danni incalcolabili per prese di posizione anche potenzialmente interessanti. Percorsi ciclabili nella natura che incrocino la ferrata nelle stazioni è la chiave di volta del turismo sostenibile e di uno sfruttamento corretto e centrato dello strumento bicicletta. Percorsi sulla ferrovia avrebbero poco senso, sarebbero sfruttati solo da qualche locale, da quei turisti che si sono portati le bici con i camper e le auto (quindi incentivo tutto meno che sostenibile del trasporto gommato) e comunque si creerebbero dei percorsi non alla portata di tutti perchè lunghi e la cui messa i sicurezza non è del tutto banale. Invito a studiare il sistema ferro+bici della sponda tedesca del Lago di Costanza, farci magari un giro (ne vale anche la pena) e rendersi conto di cosa potrebbe essere il Piemonte, penso che tornando, chiunque ami questa terra, adotterebbe politiche dei trasporti e iniziative più complesse che gommare una ferrovia. Tralascio il discorso trasportistico e storico seppure di spessore sufficiente, perchè, evidentemente , esula da questa discussione e da ogni analisi. Gli argomenti turistici, comunque, mi paiono oltremodo sufficienti. Massimo De Simone referente pendolari Arona-Santhià https://sites.google.com/site/aronasanthia/