Nicola Surico
Che fosse
una giovane precoce e, per dir così, figlia d’arte, lo si era visto
subito.
Già
l’affermazione brillante al Concorso per essere ammessa alla Scuola di
Specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia, l’aveva superato brillantemente
– siamo, mese più mese meno, nel 2004 – 2005.
Di certo
Daniela Surico,
figlia del chiarissimo Prof. Nicola Surico, i numeri li ha e si sono
sempre visti.
Al punto
che, pochi anni più tardi – e siamo nel 2007,
sempre mese più mese meno – succede l’imponderabile.
Mentre
frequenta ancora (è al secondo anno) la Scuola di Specialità, partecipa al
concorso bandito per la posizione di Ricercatore Universitario.
In quale
Ateneo?
Siccome si
è laureata a Novara, dove insegna il papà, è più che logico che al Concorso
partecipi e lo vinca nella Stessa Università del Piemonte Orientale.
Ed è di
intuitiva evidenza che la professionista diventi, quindi, Ricercatrice, ancor prima di
avere superato l’esame di Specialità.
Cosa che
naturalmente avviene e con il voto di 70 settantesimi con lode.
Nell’anno
2009 e sempre sotto le cure paterne, poiché la Scuola di Specialtà è retta dal papà
Nicola.
***
Siamo
perciò al cospetto di una famiglia che l’Ostetricia e Ginecologia pare ce l’abbia nel sangue.
Papà
Nicola può andare giustamente fiero della propria figliola.
Precoce
quanto studiosa e preparata.
***
Il
Signore li fa e poi li accoppia.
Perché
richiamiamo il detto tramandato dalla saggezza popolare?
Perché – ed è difficile
pensare il contrario, dato che una giovane così impegnata negli studi può
verosimilmente frequentare più facilmente ambienti giovanili radicati nello
stesso ambito accademico – la giovane conosce un altro studente meritevole almeno
quanto lei.
Si
tratta del Dottor
Alessandro Vigone.
Si conoscono, si frequentano, si fidanzano ed
infine si sposano.
Una storia
esemplare.
Anch’egli
studiosissimo, preparato ed a tal punto desideroso di costruirsi un futuro che
subito tenta il Concorso per Dirigente Medico.
Naturalmente
presso la Struttura di Ostetricia e Ginecologia di Novara, diretta dal
suocero Nicola.
Vince
con merito il Concorso, avendo studiato con passione, impegno ed intelligenza.
E siamo,
mese più mese meno, nel 2006 – 2007.
Nel breve
volgere di due anni, quindi, dal 2005 al 2007, la famiglia acquista: una
Ricercatrice presso l’Università del Piemonte Orientale, Facoltà di
Medicina di Novara dove il papà Nicola è titolare della Cattedra di Ostetricia
e Ginecologia.
Ed acquista
poi un Dirigente Medico afferente alla Struttura Complessa a Direzione Universitaria
di Ostetricia e Ginecologia dell’UPO diretta dal suocero Nicola.
Sicchè
conviene riepilogare per il Lettore che tra tutti questi termini magari non si
orienta facilmente, quali siano gli incarichi che vedono impegnato anche papà
Nicola.
Per incominciare: Professore Ordinario
di Ostetricia e Ginecologia, presso l’UPO, nonché Direttore della Struttura Complessa a
Direzione Universitaria dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara.
***
La
figlia Daniela è Ricercatore Universitario di ruolo presso la Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’UPO, nonché
Medico Ginecologo in Convenzione.
Mentre
il di lei Coniuge
è Dirigente Medico della Struttura Complessa a Direzione Universitaria diretta
dal Suocero.
***
E’
chiaro a questo punto che, la comprensibile preoccupazione di un padre rispetto
alla carriera dei figlioli possa ritenersi dissolta.
Sì,
figlioli, perché sappiamo come – nella famiglia perbene – il marito della
figlia sia a sua volta considerato come un figlio.
***
E’ bello
sapere che i giovani si sistemano e non hanno preoccupazioni per il futuro.
Ma
veniamo a giorni più vicini a noi.
***
Molto
più vicini, se si pensa che pochi giorni orsono, martedì 4 ottobre, in
quel di Novara (dove ormai la Sanità vercellese è obbligata ad attaccare
l’asino, perché là sono i padroni) si tiene una bella riunione, presieduta dal
grandissimo Dottore
Oscar Bertetto.
Chi
non lo ricorda?
Dapprima
Sindaco – per due mandati – di Brandizzo.
E
scusate se è poco.
Poi Consigliere
Regionale del Pd nel 2005.
Poi
la sua scelta definitiva per la professione – è Oncologo Medico – e così può
essere scelto – da Roberto Cota – come Direttore della (ri)nata Rete Oncologica
regionale: una sorta di cabina di regia per le cure del cancro nel sistema
sanitario della Regione Piemonte.
***
Che
succede dunque a Novara, nella riunione cui partecipa ovviamente papà Nicola?
Perché
in quella riunione si deve decidere dove potranno essere operati i tumori
dell’ovaio (ma poi c’è tutto il resto) che affliggono i Pazienti di tutto il
Quadrante.
***
Perché
la novità vera della riforma a trazione Saitta, sarebbe proprio
questa: tu hai un tumore all’ovaio?
Se sei
di Vercelli o di Biella, piuttosto che di Borgomaro, non puoi banalmente essere
operata a Vercelli, Biella, Borgomanero.
No,
dovrai andare a Novara.
Perché?
Perché
siccome hanno mangiato troppo in anni passati, adesso mancano i soldi e non potendo
tenere aperte le strutture sul territorio, fanno viaggiare i malati.
Insomma,
il cancro farà un po’ di turismo: non va bene S.Andrea, non va bene Oropa, non
va bene il Pinocchio a Borgomanero: per il cancro all’ovaio ci sarà solo San Gaudenzio:
una via francigena al contrario per tumori di tutti i tipi.
***
Ma
queste sono considerazioni
generali buone per alimentare i dibattiti da bar, perché putroppo,
vogliamo che abbiano le palle gli attuali Consiglieri Regionali per cercare di
invertire la rotta?
E poi
cosa c’entrano le palle con i tumori ginecologici?
Appunto
non c’azzeccano.
Al
massimo potremmo vedere certi Consiglieri all’opera nel caso in cui si dovesse malauguratamente
discutere di prostata (senza riferimento alcuno a persone realmente esistite).
***
Ma veniamo,
appunto, al succo
della riunione novarese del 4 di ottobre.
In
quella sede il papà Nicola dice, sicuro del fatto suo: guardate Signori cari,
secondo me io sarei l’unico in grado di operare questi tumori: non solo in
questo Quadrante, ma in tutto il Piemonte.
E tutti
gli altri, lì ad ascoltare.
E
quindi, poiché lui andrà in pensione nel 2017, gli altri tirano un po’ un
sospiro di sollievo – da un lato – ma dall’altro lato sono come preoccupati, perché
non sanno semmai potranno essere loro stessi, in grado di operare quei tumori.
***
Ma non
c’è problema, né motivo di inquietudine.
Perché
subito papà Nicola assicura: dopo di me, saranno in grado di procedere ad interventi così
difficili, solo due astri nascenti della professione.
***
Di chi
si tratta?
Ma
naturalmente di Daniela
Surico e del di lei coniuge Alessandro Vigone.
***
A questo
punto gli astanti sono come disorientati.
Perché
tutti sanno che da qualche mese è a Novara un vero e proprio luminare della
Chirurgia Oncologica Ginecologica.
Si
tratta del Prof. Alfredo Ercoli, proveniente, vincitore di Concorso (ma il
suo papà faceva un altro lavoro) dall’Università di Roma.
Ebbene,
Ercoli - classe 1969 – ha al proprio
attivo ( e siamo solo al 2015 ) qualcosa come 3.200 interventi chirurgici, di
cui 1.800 in laparoscopia, cioè per via endoscopica, cioè senza “taglio”.
Insomma,
un vero asso.
E
perché di lui non si parla?
E chi lo
sa?!
***
E non si
sa se e quanto potrebbero – poi - essere disorientati anche i dirigenti
dell’Asl apparente di Vercelli, ora mera superfetazione
dell’Ospedale di Novara.
Perché
pare proprio che nulla abbiano da eccepire rispetto ad un simile stato di cose,
tanto l’Arturo
Pasqualucci, Direttore Sanitario dell’Asl, quanto Chiara Serpieri.
***
Non
manca chi si preoccupi anche di un’altra cosa.
Ma se un
domani l’Ospedale di Novara dovesse essere congestionato perché, ricevi
pazienti di qua, ricevi pazienti di là, non si riesce a stare dietro al lavoro
e si forma ( allunga, perché c’è già ) la lista d’attesa?
Non è
che, putacaso, a quale bello spirito potrebbe pungere vaghezza di dire: guardate,
Signori cari, qui la lista è lunga, l’intervento potrebbe essere
programmato – putacaso – tra sei mesi: lei il cancro ce l’ha oggi…
Secondo
me, se crede, può andare a pagamento in una struttura privata… così, senza
impegno, neh?
***
Ma la
domanda delle domande è: perché c’è tutta questa fretta di mandare tutti a
Novara entro il 2017?
Forse
la risposta nel corso della già calendarizzata riunione del prossimo 24
ottobre.
***
Intanto
qualche Consigliere Regionale che si preoccupi, si trova, al punto che Alessandro
Benvenuto della Lega Nord prepara e (che coraggio!) presenta questa bella
interrogazione.
Che,
tra l’altro, si pone una domanda: ma la Legge Gelmini non aveva in qualche modo
eccepito qualcosa sulla convivenza di parenti nella stessa “casa”
professionale?
Non
sarà che la “Dinasty” di Surico presti il fianco a qualche critica?
Ma
ecco il testo dell’interrogazione.
Al Presidente del
Consiglio regionale
del Piemonte
INTERROGAZIONE
ai sensi dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto e
dell’articolo 99 del Regolamento interno.
Ordinaria a risposta orale in Aula
Ordinaria a risposta orale in Commissione
Ordinaria a risposta scritta
Indifferibile e urgente in Aula
Indifferibile e urgente in Commissione
OGGETTO: Presunte incompatibilità tra i medici operanti
all’interno dei dipartimenti dell’Ospedale di Novara sede dell’Università del
Piemonte Orientale alla luce della Legge Gelmini.
Premesso
che:
All’interno
della struttura Universitaria dell’Ospedale di Novara pare operino, con
mansioni e gradi differenti e in dipartimenti e strutture diverse, medici tra
loro legati da rapporti di parentela o affinità;
Considerato
che:
la Legge denominata ‘Gelmini’, ossia la
240/2010, all’Articolo 18 comma “1” punto “b” recita, in riferimento al
conferimento di incarichi anche di ricerca all’interno di uno stesso ambito
Universitario, “…In ogni caso, ai procedimenti per la chiamata, di cui al
presente articolo, non possono partecipare coloro che abbiano un grado di
parentela o di affinità, fino al quarto grado compreso, con un professore appartenente
al dipartimento o alla struttura che effettua la chiamata ovvero con il
rettore, il direttore generale o un componente del consiglio di amministrazione
dell'ateneo”;
Evidenziato
che:
come
più volte segnalato allo scrivente gruppo consiliare, le presunte irregolarità
riguarderebbero medici in servizio presso la Struttura complessa a Direzione
Universitaria di Ostetricia e Ginecologia dell’Università del Piemonte
Orientale A. Avogadro sita nell’Ospedale di Novara e il Dipartimento di
Medicina Clinica e Sperimentale della medesima Università;
INTERROGA
la Giunta regionale,
per sapere se
corrisponda al vero quanto sopra esposto e cioè che all’interno della struttura
Universitaria dell’Ospedale di Novara operino, pur se in una struttura diversa,
parenti stretti o affini del primario di una struttura della stessa Università
e se questo non configuri una violazione della legge 240/2010 (legge Gelmini)
che di fatto impedisce a parenti ed affini fino al quarto grado di lavorare
all’interno della stessa struttura Universitaria.
Nel caso in cui tali situazioni venissero confermate, se
l’assessorato non ritenga opportuno approfondire se sussistano gli estremi per
una violazione della normativa e se non ritenga necessario intervenire per fare
in modo che una norma generalmente applicata nelle Università del Paese venga
rispettata anche in una rinomata realtà qual è quella dell’Ospedale
Universitario di Novara.
PRIMO
FIRMATARIO
Alessandro BENVENUTO
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