
«Siamo qui per riprendere la sfida di continuare il lavoro
carismatico del beato Luigi Novarese. Una parte sempre più autorevole della
medicina sta finalmente comprendendo quanto sia importante l’interazione fra
corpo e psiche e, dunque, quanto sia necessario tenere conto della dimensione
spirituale del malato nel suo percorso di cura. Ci rendiamo conto come proprio
sui temi che legano queste due parole, “medicina e spiritualità”, si renda oggi
più che mai necessario il proseguimento di un’elaborazione scientifica che sia
in grado di spiegare sempre meglio l’interazione fra corpo e spirito, fisicità
e psiche. Ben venga dunque questa collaborazione a livello internazionale che
ci permette di unire le forze per il bene e nell’interesse dei malati».
Così Janusz
Surzykiewicz, professore ordinario di Teologia Pastorale e
Psicologia dell’Università Cattolica di EichstättIngolstadt (Germania) e professore di Psicopedagogia
all’Università Cardinal Stefan Wyszyński di Varsavia,
in Polonia, ha dato il via al Convegno che ha inaugurato il nuovo Anno Accademico del Corso di Laurea in
Terapia Occupazionale,
Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma,
con sede presso la Casa
di cura “Mons. Luigi Novarese” di Moncrivello, Vercelli.
«Lo studio pilota – ha detto la dottoressa Renata Spalek,
direttrice del Corso – è stato condotto in
Piemonte e realizzato dalla collaborazione tra l‘Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e due università
tedesche, quella di Witten/Herdecke e
la Cattolica
di Eichstatt- Ingolstadt, per comprendere meglio la connessione tra i
bisogni psicosociali e spirituali, le forme di spiritualità, la soddisfazione
di vita e gli stati d’animo delle persone anziane».
A spiegare lo studio, Arndt Büssing,
professore di Quality Life, Spirituality
and coping, dell’Itituto di Medicina
Integrativa dell’Università di Witten/Herdecke (Germania): «La spiritualità
è un’esperienza umana che non si identifica necessariamente con l’esperienza
religiosa e l’obiettivo di una cura efficace
è quello di far crescere spiritualmente la persona malata per
migliorarne l’umore e la capacità di reagire positivamente alla malattia».
Prima del Convegno,
l’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo ha celebrato la messa in Santuario
e durante l’omelia si è rivolto agli studenti in Terapia Occupazionale: «Sembra
fatto apposta che la vostra scuola sia nata in un luogo come questo, nel quale
nel sedicesimo secolo la
Madonna guarì una giovane ammalata, Domenica Millianotto. Una
guarigione che Dio ha voluto per amore. Ecco, ragazzi, il vostro compito:
prendervi cura dei fratelli e operare per la loro guarigione e il loro bene».
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