La giornata di domani, lunedì, dovrebbe portare un po’ di chiarezza sulla data
delle prossime ed imminenti tornate elettorali, in Provincie e Comuni.
Il problema è, naturalmente, comune a tutti gli Enti
Locali italiani e Vercelli non fa eccezione.
Fino ad ora, la confusione regna sovrana.
Cerchiamo di esaminare come stiano le cose, sperando
di non accrescerla.
Andiamo, dunque, con ordine.
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Partiamo dalla Elezione dei Consigli Provinciali.
Abbiamo visto nel corso di precedenti articoli
(l’ultimo, qui)
che la grande corsa ai dieci posti in palio all’ex
Convento dei Barnabiti, in Via San Cristoforo, è ai blocchi di partenza.
La data che il Decreto del Presidente della Provincia
stabilisce per il voto è il prossimo 21 marzo.
L’appuntamento, inizialmente previsto per dicembre
dello scorso anno, è stato differito perché così ha disposto (stabilendo il
termine ultimo del 31 marzo) uno dei DPCM del Governo Conte.
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Ma, negli ultimi tempi, si è con insistenza sentito
dire che il Parlamento abbia in agenda un provvedimento di rinvio per spostare
ulteriormente la scadenza.
Eccolo nella foto di apertura.
Dire che sia chiaro è difficile.
Ma il senso si capisce.
I criteri per rimandare ulteriormente sono, sostanzialmente, due.
Il primo:
l’emergenza Covid19 non è ancora finita, meglio non fare muovere le persone, né
favorire le occasioni in cui ci si incontri.
Ed è appena ovvio che, per organizzare una tornata
elettorale, anche se circoscritta ai soli “eletti” (votano solo Consiglieri
Comunali e Sindaci degli 83 comuni della Provincia, ma, come abbiamo visto, il
problema è comune a tutta Italia) un minimo di campagna elettorale la si debba
fare.
E, con essa, qualche preliminare incontro.
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Il secondo:
siccome, nel frattempo, sono indette anche le elezioni Amministrative per
eleggere Sindaci e Consiglieri Comunali in tutta Italia, è chiaro (o, meglio:
sarebbe logico, ma non c’è nulla di definito) che si debba in qualche modo
rispettare il diritto dei nuovi eletti a prendere parte alla tenzone
elettorale provinciale.
Facciamo un esempio
che può riguardare la Provincia di Vercelli.
Se si votasse per Via San Cristoforo il 21 marzo e – come fino ad ora deciso – per i Comuni di
Santhià, Borgo d’Ale, Gattinara e San Germano, il 12 giugno, è evidente che
i nuovi Consiglieri di questi Comuni non potrebbero candidarsi per il
Consiglio Provinciale.
Che, perciò (al
di là che il caso sia più o meno astratto) nascerebbe già “vecchio”.
Vecchio anche in ordine alla composizione della base
elettorale, conseguente al variare – sempre possibile – delle maggioranze
nei singoli Comuni.
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Quale potrebbe essere la soluzione?
Quella, appunto, immaginata dall’emendamento che è illustrato
nel jpg allegato. Va detto che questo emendamento è stato approvato, ma - come vedremo tra breve - il problema non è ancora risolto.
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Ma, c’è un ma.
Oggi come oggi, salta fuori una nuova ipotesi, che
riguarda i Comuni.
Domani (lunedì 22 febbraio) il Governo dovrebbe
stabilire che le elezioni amministrative locali,
previste dapprima entro il 12 giugno prossimo, saranno
a loro volta differite a settembre prossimo e forse ad ottobre.
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E saremmo daccapo.
Se i Comuni dovessero votare ad ottobre, per le
Provincie per quando si voterebbe?
Forse a dicembre.
Come era, del resto, previsto si votasse per la
Provincia di Vercelli.
Solo che si trattava di dicembre 2020.
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E qui, l’ultima fatica per i bookmakers che devono farsi carico di previsioni praticamente
impossibili.
Dove starebbe l’ulteriore problema?
Risiederebbe nel fatto che, tutto quanto abbiamo fino
ad ora scritto e, soprattutto, quanto hanno scritto negli emendamenti che
abbiamo riportato, riguarda le scadenze elettorali previste originariamente
per il 2021.
Ma il rinnovo del Consiglio Provinciale era a
scadenza nel 2020.
Tanto è vero che le elezioni erano previste per
dicembre 2020.
Quindi, potrebbe anche darsi il caso che tutti gli
Enti Locali in odore di elezioni nel 2021, in Italia, votassero tra ottobre
e dicembre 2021, tranne la Provincia di Vercelli, che, alla fine, in questo
dedalo di rinvii e ripensamenti, potrebbe trovarsi, tra le poche in Italia (di sicuro anche Alessandria), a
votare, come previsto, il 21 marzo prossimo.
Difficile?
Forse, ma non impossibile.
Come finirà?
E’ d’uopo ricorrere alla formula nota: chi vivrà,
vedrà.