I bambini con Suor Maura e la Guardaparco, durante la visita
(s.c.) - Esiste un luogo, dove a volte i suoni si trasformano in accenni di pentagramma e nelle giornate autunnali, le onomatopee della natura suggeriscono l’idea di fatati mondi immaginari.
Stiamo parlando del Parco Lame del Sesia, esteso tra il paese di Albano vercellese ed i comuni limitrofi; un’oasi formata da zone palustri e da specchi d’acqua che si formano sui terreni abbandonati quando il fiume modifica il proprio corso.
Qui, in mezzo alla monocoltura a riso dominante nella pianura vercellese lontano dal traffico e dall’inquinamento, il silenzio è rotto soltanto dal cinguettio degli uccelli e dallo scorrere del fiume.
Ed è proprio in questa ambientazione incantevole, che si sono avventurati i bambini della Scuola dell’Infanzia “Sacro Cuore” di Vercelli nella giornata di giovedì 21 ottobre.
Equipaggiati di zainetto e scarpe comode, i giovanissimi esploratori delle quattro sezioni dell’Istituto sono partiti verso l’avventura; neanche il frizzante fresco del mattino ha scalfito e scoraggiato il loro entusiasmo.
Accompagnati dalla premurosa Coordinatrice della Scuola Materna, Suor Maura, dalle competenti ed attente Insegnanti Vittorina, Cristina e dalla Signora Roberta, hanno incontrato una volta arrivati, un simpatico amico immaginario che li ha accompagnati per quasi tutta la durata della visita.
Infatti, attraverso il raccolto e tramite la visione di diapositive presentate dalla Guardaparco, hanno conosciuto un affettuoso picchietto dal nome accattivante Picchio Pacchio, “residente” in un buco scavato nel tronco di un alto albero. Dopo aver fatto conoscenza con la simpatica mascotte, sono partiti seguendo uno dei percorsi didattici alla scoperta delle bellezze della Riserva.
Gli occhi dei bimbi erano colmi di pura meraviglia: sono stati invitati ad ascoltare i rumori del sottobosco, a cogliere le diversità tra una foglia e l’altra; seguendo delle lettere, a loro indirizzate, e le tracce lasciate dal Picchio Pacchio lungo i sentieri della Riserva, i piccoli escursionisti sono stati coinvolti in una serie di semplici attività mirate all'osservazione del paesaggio circostante.
La visita è stata costantemente coordinata dal qualificato Personale Tecnico dell’Ente che non ha mancato di illustrare tutte le ricchezze naturalistiche di questo lembo di baraggia. Esso infatti costituisce uno degli ultimi resti delle estese brughiere un tempo diffuse ed oggi sicuramente meritevole di protezione.
L'attività, appositamente elaborata per i bambini del secondo e terzo anno della materna, rientra nel tema annuale della programmazione scolastica “Com’è bello il mondo”, dove l’obbiettivo cardinale è la conoscenza degli elementi primari e vitali del nostro pianeta.
L’appetito non è certo mancato, giunta l’ora di consumare l’ottimo pranzo al sacco preparato dalla cucina della Scuola.
L’inconsueta ambientazione del refettorio è stata per una volta allestita all’aria aperta tra le piante in una verde radura e addentato l’ultimo boccone, subito i piccoli pionieri erano già impazienti di ripartire..
Riunite le forze hanno giocato tutti insieme alla caccia al tesoro “naturale” ed alla ricerca di oggetti “dimenticati”.
Da ultimo ma non meno importante, non poteva mancare la tappa al fiore all’occhiello dell’Ente, il Museo di Storia Naturale ricco di molti e rari reperti zoologici conservati in tassidermia.
E’ stata una giornata ricca di emozioni, divertente ed istruttiva che ha sicuramente stimolato la creatività dei piccoli fortunati alunni, davvero seguiti con cura e intelligente dedizione dall’Istituto salesiano.