Oggi, 20 ottobre, a Greggio la processione di ringraziamento alla Madonna del Rosario -
A Greggio sono rimasti fedeli
alla Tradizione e celebrano ancora la Madonna
del Rosario (posticipata di qualche giorno rispetto al 7 ottobre).
Inutile tentare di presentare come
(più) politicamente corretta una ricorrenza (ancora, peraltro, da inventare) come,
ad esempio, la Madonna di Famagosta.
Vero è che i turchi, oggi, non godano
di buona stampa, quindi un’ ipotetica iniziativa revisionista non sarebbe per
domani.
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A parte gli scherzi, oggi a Greggio
il paese si è riunito attorno non soltanto ell’ effige, ma più
profondamente e autenticamente attorno all’idea di quella Madre di Dio, dell’Umanità,
della Chiesa, che porta alla contemplazione piena del Mistero di Cristo.
Proprio come ci dice la Liturgia di
oggi, con l’insistenza pedagogica ed amorevole sul senso e sull’efficacia della
preghiera, anche Maria non si stanca di invitarci a pregare.
Ed è proprio il S.Rosario ad
illustrare un modo di pregare che – forse a dispetto di qualche sua
rappresentazione convenzionale – è tutt’altro che ripetitivo ed in certo modo
periferico rispetto alla riflessione ed alla meditazione sulla Parola.
Anzi, il S.Rosario invera l’itinerario
illustrato da Guigo Secondo detto “Il Certosino”, il monaco che intuì la
grandezza del “percorso” interiore, sentimentale ed intellettuale, che prende
le mosse dalla lettura della Parola.
Per approdare poi alla meditazione.
Dalla meditazione alla contemplazione,
il passo è breve.
E la contemplazione è già preghiera.
Lettura, meditazione,
contemplazione, preghiera, i quattro “gradini”
di una scala che porta all’itinerario della mente e del cuore verso Dio.
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Sicchè la preghiera del Santo Rosario,
che ha il secolare merito di avere alfabetizzato alla conoscenza dei “misteri”
della Parola di Dio, aiuta l’anima a consegnarsi al Mistero, assecondando
meglio la vocazione del cuore umano ad essere “capace di Dio”.
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Dunque a Greggio il merito di non
dimenticarsi di tutto questo, anche se in una mattina come quella di questa
domenica, piove e non c’è nulla che inviti ad uscire in processione.
Nulla, tranne il richiamo, la
chiamata, la vocazione, di Maria.
Quasi che la Madonna dicesse, come il
Suo Figlio nell’Apocalisse: sto alla porta.
Sto alla porta e busso.
Maria non si stanca di bussare alla
porta del nostro cuore.
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La giornata di oggi ha, per il grazioso
centro così vicino a Vercelli, un duplice ricordo, ancora ben impresso nella
memoria di questo piccolo, ma non immemore popolo.
Il ringraziamento perché il
paese non fu colpito dalla peste, nel
1854 e, più vicino a noi, la resa del Comando tedesco il 27 aprile 1945.
Ringraziamo gli amici di Greggio per
averci aiutato a commemorare, per avere voluto condividere con i nostri Lettori un momento di così viva cordialità.