Presso lo spazio espositivo G’ART di Villa Paolotti a
Gattinara sarà inaugurata lunedì 24 giugno alle ore 18.00 la mostra
dedicata alla Ceramica
Pozzi promossa dal Comune e dalla Pro Loco e curata da Alfonso
Stellato, per raccontare attraverso immagini e cimeli quella che è
stata una delle maggiori realtà industriali del territorio, dove erano occupati
moltissimi gattinaresi.
Stellato ha passato una vita alla Pozzi, entrato
in ceramica, come da tutti veniva chiamato lo stabilimento gattinarese, nel
1970, quando aveva 17 anni, rimase fino a quando ha chiuso agli inizi degli
anni Novanta, lavorando prima nella catena di produzione dei lavabi e poi al
reparto spedizioni. Ora in pensione, accogliendo la proposta del Sindaco di
Gattinara Daniele
Baglione, ha curato e allestito la mostra, coinvolgendo anche ex
colleghi di lavoro, che hanno messo a disposizione materiale che sarà in
esposizione.
La storia della Manifattura Pozzi,
anche se sembra strano, è legata a quella delle vigne, infatti proprio a
seguito della disastrosa grandinata del 1905, “Al tampastun dal cinq”, che
aveva messo in ginocchio la viticoltura locale è nata la più grande industria
del territorio gattinarese.
Nel 1906 il Comune era disposto a fare ponti d’oro a
qualsiasi impresa industriale che s’installasse nella zona, da Milano giunse
l’azienda di Francesco
Pozzi, specializzata nella produzione di terracotte e refrattari. Il
12 dicembre 1906 veniva costituita “statutariamente” la Manifattura Ceramica Pozzi spa,
dotata di un capitale iniziale di un milione. La fabbrica sorge attigua alla
ferrovia Santhià-Arona, inaugurata all’inizio del 1905. In pochi mesi vengono
costruiti a tempo di record impianti, strutture edilizie, forni. Il 15
settembre 1907 incomincia la produzione: stufe di maiolica, refrattari, vasi da
fiori, fumaioli. Gli operai sono sei, ma nel giro di pochi mesi salgono ad
oltre 50.
Dopo il secondo conflitto mondiale, quando prende avvio il
grande “boom”
degli Anni ’50 e ’60: all’immigrazione veneta del primo dopoguerra si aggiunge
l’immigrazione meridionale. Le maestranze passano gradatamente da 550 a 1300 e
Gattinara tocca il suo massimo incremento demografico, con quasi 10 mila
abitanti. Dopo la straordinaria crescita occupazionale e la stabilizzazione, La Pozzi,
diventata nel frattempo Pozzi – Ginori, conobbe un calo irreversibile.
Le alterne vicende degli Anni ’80 sono caratterizzate da rinnovamento
d’impianti, cambi di programma, speranze e delusioni, fino a giungere
all’epilogo, con la sentenza del 26 marzo 1993, che decretò la chiusura dello
stabilimento.
«Gattinara prima di essere Città del Vino è stata la Città
della Ceramica, – spiega il Sindaco Daniele Baglione – questa mostra,
attraverso immagini e cimeli è capace di suscitare emozioni, ricordi e, come
tale, capace di tramandare una storia che è identità della vita sociale di
tanti gattinaresi e della nostra Comunità.
Un grazie quindi ad Alfonso Stellato, che ha accolto con
entusiasmo la mia proposta e che in questi mesi si è prodigato per raccogliere
il materiale per allestire la mostra».
La mostra sarà aperta dal 24 giugno fino al 30 agosto e osserverà i
seguenti orari:
dal lunedì al sabato dalle 17.00 alle 19.00
martedì e sabato anche al mattino dalle ore 10.00 alle
12.00
domenica, su prenotazione telefonando ad Alfonso
Stellato al 348 9620637