L'Avis Comunale di Vercelli, una bella realtà di Volontariato con la V maiuscola
Il dono forse più radicale ed
incondizionato, personale fino ad essere intimo, è quello che si inizia quando
si porge il braccio.
Un gesto, quello del donatore di sangue,
che è già un abbraccio, come per consegnarsi, in un dono d’amore, ad uno
sconosciuto; impossibile non associarlo a quell’altro, primo fra tutti i doni,
illustrato dalle braccia che si aprono per tendersi poi sulla Croce.
La stima e l’ammirazione che tutti nutriamo
per l’Avis, ogni tanto è bene non tenersela dentro, ma dirla a questi Volontari
che fanno, con semplicità e con il sorriso sulle labbra, una cosa straordinaria:
donano il proprio sangue perché altri, persone a loro sconosciute, vivano.
Una sorta di “blind trust”, loro donano e
basta, in modo davvero gratuito: non solo perché non si è pagati, ma si
rinuncia anche all’appagamento, a sentirsi dire grazie.
Chi vivrà grazie al loro dono non sa a chi
dire grazie.
Allora glielo diciamo tutti, insieme:
grazie.
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L’occasione per ritrovare tanti di loro che
danno vita al gruppo comunale di Vercelli, per farsi gli auguri, c’è stata venerdì
scorso, 13 dicembre, quando quasi duecento persone si sono ritrovate alla
Cascina Ara Nuova, alle porte della città – gentilmente messa a disposizione
dal proprietario, Mirko, a sua volta donatore.
Gli Amici della panissa di Albano sono
venuta a preparare la buonissima panissa gratuitamente.
Altri sponsor quali: Pizzeria Piedigrotta
che ha donato 180 bottigliette d’acqua, la Pizzeria Pupetta che ha donato tre teglie
di pizza, la Panetteria Scala che ha donato 5 chili di pane, una teglia di
pizza è una di focaccia, la Ditta Vogliazzi ha donato abbondante insalata
russa, la Macelleria di Viale Rimembranza che ha donato dei salumi, hanno
contribuito a riempire un ricco buffet.
La serata è stata allietata da una lotteria
dove c’erano 46 premi parte dei quali offerti... come ad esempio un pallone
della Pro Vercelli firmato da tutti i giocatori che ha tenuto col fiato sospeso
tutti i giovani presenti in sala!
***
L’organizzazione dell’incontro è stata
curata dal Comitato Direttivo dell’Avis Comunale di Vercelli che fa capo agli
infaticabili
Presidente comunale Fulvio
Cavanna
Presidente provinciale Luca
Vannelli
Consiglieri Avis comunale:
Anna Bella Pitrotto
Antonella D’Acquino
Elena Trecate
Antonella Piletta
Massimo Cucconi
Gino Gandaglia
Luigi Minazio
E la bravissima segretaria
Guendalina Finotti.
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Ma, le parole più efficaci per esprimere i
sentimenti dei Donatori vercellesi sono sicuramente quelle del loro presidente,
Fulvio Cavanna: venerdì ha tenuto un discorso che si capisce venisse “dal cuore”.
Eccolo riproposto integralmente, qui di
seguito, insieme ai nostri auguri.
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SALUTO DI NATALE DEL PRESIDENTE AVIS COMUNALE DI VERCELLI
Grazie!
E’ la prima parola che voglio rivolgervi, grazie per
essere qui, per aver aderito al nostro invito.
E’ bello vedervi così numerosi, una gran bella
partecipazione, devo ammettere.
Grazie a tutti i donatori, in primis (innanzitutto)
per la volontà lo spirito di altruismo che vi contraddistingue e ci porta a
volere fortemente, donare una parte di noi stessi per il benessere altrui.
Penso a quando ognuno di voi riceve la chiamata, il
messaggio, perché è in scadenza.
Magari in quel periodo, proprio in quei giorni
indicati, avete impegni di lavoro, familiari, ma fate di tutto per rispondere
si, va bene, ci sarò.
Penso ai cambiamenti di abitudini per poter rimanere a
digiuno, quantomeno fare una colazione diversa, più leggera, alla dannazione di
trovare un posto auto, nei pressi dell’ospedale, quando lo si trova, alla
compilazione del “brevissimo” modulo di autoesclusione (spero solo che chi
rappresenta il Centro Trasfusionale non mi fulmini all’istante, so che è
indispensabile), e magari dover attendere il proprio turno per altre
imprevedibili ma giustificate urgenze.
Ma infine porgete il vostro braccio con quella
naturalezza che vi porta a compiere questo piccolo/grandissimo gesto, con tale
generosità che vi rende merito, vi fa onore e che, al momento di lasciare il
Centro, sicuramente vi rende orgogliosi di ciò che avete appena fatto,
dell’immenso dono, spontaneo e anonimo, che avete regalato ad altri anonimi e
che, se vi guardate dentro, vi fa certamente sentire molto più arricchiti e
fieri di voi stessi.
Grazie donatori!!!
E grazie anche a chi non può più donare per motivi
medici, per raggiunti limiti di età, etc.
Anche voi, siete ancora donatori, qui presenti a
formare questa bella famiglia, siete ancora donatori, fate ancora di questa
grande famiglia, solo il vostro dono si diversifica nel mettere la vostra
esperienza alla ricerca di nuovi donatori, a spiegare ciò che avete fatto e che
altri ragazzi/ragazze possono fare al vostro posto, quasi a vostro nome; solo
voi lo potete fare e, permettetemi, lo dovete fare.
Per quella giusta causa che sicuramente fa ancora
parte di voi stessi.
Sappiate anche che la nostra sede è ancora casa
vostra, le porte sono sempre aperte alla vostra gradita collaborazione e,
ripeto, indispensabile esperienza.
Grazie.
E grazie al personale medico e infermieristico del
“nostro” centro trasfusionale, alla vostra competenza, professionalità e
umanità.
Penso a quando vi trovate davanti un giovane aspirante
donatore, che magari alla vista della siringa da voi impugnata, si domanda “ma
chi me l’ha fatto fare?” e voi, con un gesto, un sorriso, una buona parola, la
vostra esperienza, sapete come tranquillizzare e mettere a proprio agio, anche
chi magari chi proprio tranquillo non è…
Anche voi fate parte di questa eccezionale famiglia.
Grazie ai volontari del ristoro, ai vostri modi
gentili, “panino? focaccia? brioche? caffè subito? caffè dopo? qualcosa da
bere?”, la vostra disponibilità e cortesia nel saperci intrattenere. Perché,
per motivi medici, “dovremmo” sempre fermarci almeno mezz’ora dopo ogni
donazione, e con voi è estremamente piacevole e il tempo trascorre veloce.
Grazie.
Grazie agli amici della panissa di Albano, all’amico
Re Pierangelo e ai suoi ormai famosi e incomparabili “maestri della panissa”,
che subito hanno sposato la nostra iniziativa e si sono resi disponibili con lo
spirito di amicizia che li contraddistingue, ad essere qui stasera per voi
tutti ad offrirvi la migliore panissa, onore al merito…
Grazie all’amico, al donatore e padrone di casa Mirko.
Se siamo qui, in questa splendida tenuta, è grazie
anche a lui, a sua moglie e ai suoi familiari.
Ci ha subito detto sì, mettendo tutto questo con
estrema semplicità, a nostra e vostra disposizione.
Eravamo alla disperata ricerca di un posto adatto per
concretizzare la nostra idea di radunare questa grande famiglia per
ringraziarvi di ciò che fate, del vostro cuore, scambiarci gli auguri di Buon
Natale, trascorrendo insieme una bella serata. “Amici donatori”
E Mirko, da donatore, ci ha “donato” casa sua, con il
cuore nel vero senso della parola.
Un grazie va anche a coloro che hanno contribuito a
riempire la tavola del buffet con le loro danazioni ed a chi ha contribuito per costituire il monte premi della Lotteria.