CASO APRC E AREA PIP: LA BUTTANO IN POLITICA - Fa discutere (soprattutto) in maggioranza il summit di oggi - Il Sindaco incontra i Segretari Politici per sapere cosa fare con i francesi - I VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL 9 APRILE
Mentre si contano i danni già certi, si dovranno stimare quelli potenziali -
I danni sono già certi; quella
che è da determinarsi è la loro entità.
L’avventura con Aprc ha, per
ora, prodottoal
Comune di Vercelli il mancato introito di circa 2 milioni di euro (al lordo
dalle Imposte) che avrebbero versato le due Imprese concorrenti dell’intermediario
immobiliare francese per acquistare, rispettivamente, 38 mila e 113 mila metri
quadri.
Si tratta, come è noto da
luglio 2018, della Alsco di Lodi e della
ARaymond di Carisio.
E questo è il nocumento certo
patito dal Comune.
Poi, c’è quella che si chiama
la perdita di chanches.
Cioè:in questi 13 mesi (dal 7
dicembre 2019, giorno della deliberazione di Giunta, al 9 gennaio 2019, ieri, quando
sono scaduti i termini per la sottoscrizione del contratto definitivo) se ci
fosse stata qualsiasi altra Azienda interessata, avrebbe trovato il cartello “venduto”.
Oppure, al plurale.
Quindi, non si sarebbe nemmeno
avvicinata.
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Come quantificare e valutarequesto secondo ordine di
opportunità perdute?
Niente di più
facile che la materia sia devoluta alla Corte dei Conti, cui, più e meglio
di chiunque altro, compete l’esame di questioni come questa.
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La realtà,
purtroppo nuda è cruda e, soprattutto, “fotografica”è che nessuna delle cose
annunciate ha trovato riscontro.
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Per illustrare
meglio i presupposti – poi rivelatisi, alla scadenza contrattuale, vanificati –
dell’operazione, riprendiamo un breve report dalla conferenza stampa
tenuta dalla Giunta di Maura Forteil 9 aprile dello scorso anno,
il giorno dopo la firma del Compromesso oggi rimasto senza esito.
Karim Abdellaoui
e soci, infatti, non hanno presentato al Comune l'indicazione (corroborata dai documenti di affitto o vendita dei capannoni) di quali Aziendesi sono impegnate a rilocalizzarsi a Larizzate.
Né chi sono, né
cosa fanno.
Né,
soprattutto, quante persone assumono.
Così come Aprc non ha versato il corrispettivodella compravendita: 5 milioni
di euro.
Cioè la parte
promissaria acquirente né ha pagato, né ha adempiutoalle ulteriori obbligazioni.
Sono proprio
queste ultime (il numero delle assunzioni di
manodopera) ad avere giustificato la scelta a loro favore della Giunta di Maura
Forte.
Invitati alla
conferenza stampa quelli che sono stati
presentati come i responsabili di Aprc in Italia: Pier Teresio Turino,
già Vice Sindaco di Murisengo e Frederic
Lacarelle, socio di Turino in piccole Società di capitali.
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Invano il Giornalista
Matteo Gardelli tenta di porre domande su alcuni punti importanti della
prospettiva.
Ecco la conversazione e le domande senza risposta:
Gli accenni
alle perplessità del Direttore dell’Unione Industriale di Vercelli, Carlo
Mezzano, non sono casuali.
Da subito il
Dirigente aveva sostenuto che le proposte di Alsco e quelle di ARaymond fossero
concrete, mentre quelle di Aprc non note e non conoscibili.
Invero, fin
dall’inizio, la trattativa con i francesi pare essere stata sostanzialmente
avocata a sé dal Sindaco, come lei stessa, in questo spezzone messo a repertorio
sempre il 9 aprile, in qualche modo sembra confermare; sono le parole con cui Maura Forte apre i lavori:
Anche VercelliOggi.itcerca di porre una domanda (sul
ruolo eventuale di Higie Italia srl, la Società di Lacarelle e Turino, che
potrebbe essere indicata nel compromesso come Società veicolo), ma non rimedia risposte:
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Ora tutti i
segreti, che fino ad oggi pare abbiano coperto il nulla, dovrebbero essere
sostituiti da una coraggiosa e doverosa operazione trasparenza.
Non si è visto
un euro.
Non si è vista
una sola Industria interessata.
Non si vedono,
per ora, i 1.500 posti di lavoro.
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Così come le
Imprese edili e dell’indotto, per ora non costruiranno proprio niente.
L’Unione
Industriale di Novara, Vercelli, Valsesia, interpellata in giornata,
preferisce, per il momento, non rilasciare
dichiarazioni.
Comprensibile.
I primi a
restare sorpresi forse sono proprio loro.
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Comunque,
anche per queste imprese, quelle edili e dell’indotto che lavorano nel nostro
territorio, ci sono sicure delusioni e forse – ma in altro senso rispetto al
Comune – danni.
Se avessero
lavorato per Alsco e ARaymond, forse non avrebbero costruito 190 mila metri
quadri coperti di capannoni, magari un po’ meno, ma reali.
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Ora la Giunta
del Sindaco di Andrea Corsaro si trova di
fronte all’evidenza dell’inadempimento del Contraente.
Sicchè par
logico attendersi che, ora, ogni nebbia ed ogni
fumisteria debba essere diradata.
Invece rimbalzano
in queste ore notizie strane e che stanno
agitando parecchio anche esponenti della stessa maggioranza.
La prima.
Oggi alle 17
si è tenuto un summit tra il Sindaco Andrea Corsaro ed i Segretari provinciali
(perché poi? Non hanno i Segretari cittadini di Vercelli? O forse non contano
una mazza?).
L’argomento è
spinoso.
Concediamo una
proroga ad Aprc?
Perché Andrea
Corsaro decida–
eventualmente, sempre che le nostre Fonti non prendano abbagli – una cosa come
questa con le Segreterie politiche, è un mistero buffo.
Se fosse,
sarebbe un ulteriore oltraggio a buona parte
dell’elettorato che, magari solo per senso di responsabilità, l’ha votato.
Ma un conto è appellarsi
al senso di responsabilità, un altro è esagerare.
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Anche perché
una siffatta consultazione ( Sindaco con Segreterie Politiche) avrebbe in sé contenuti
o, comunque, presupposti al limite dell’eversivo.
Non potrebbe
che portare con sé l’idea che – una volta messi d’accordo i Segretari
Provinciali – Consiglieri e Assessori Comunali si comportassero alla stregua di
pecoroni.
Non sta certo
a noi ricordare che, semmai, il percorso dovrebbe essere tutto orientato nella
direzione opposta.
Il Sindaco si
confronta prima con Assessori e Consiglieri e – se questi, per conto proprio e
separatamente, lo ritengono – a loro volta vanno a sentire cose pensino le Segreterie
politiche.
Ma il Sindaco
non può che confrontarsi con Assessori e Consiglieri e questo è un punto fermo
della dialettica politica ed amministrativa.
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Ma c’è il
secondo punto.
Questo è
talmente surreale che vorremmo quasi non parlarne.
Ma siccome,
invece, se ne parla, non c’è motivo di trattenerlo.
Dunque,
sappiamo che nel Bilancio Comunale i soldi che Aprc ieri non ha versato, invece
ci sono già.
In sintesi: si sono messi come “in arrivo” i denari provenienti dalla
compravendita.
Allora qualche
bello spirito direbbe: se noi dichiariamo ora (gennaio) che questi soldi non ci
sono, di fatto emerge il buco nel Bilancio e sono dolori.
Ma se, invece,
diamo ad Aprc una proroga per adempiere e spostiamo in là il problema, per ora
il buco non si manifesta.
Perché, è vero
che i soldi non ci sono, però nessuno può sapere se ci saranno o no.
Si tratta di
un’idea singolare, ma si vede che, per qualcuno, potrebbe funzionare.