Ieri sera, domenica 21 febbraio, dopo le 20, al Pronto
Soccorso di Borgosesia un paziente si sarebbe trovato davanti un medico in
stato di alterazione: il borgosesiano riferisce di aver deciso di andarsene perché
parrebbe che il medico avesse l’alito vinoso, l’eloquio impastato e le movenze
instabili, tanto che il cittadino si sarebbe fortemente allarmato sulla sua
affidabilità.
Ed ora il Sindaco Tiramani, indignato, chiede spiegazioni
all’Asl.
«Il mio
concittadino, illustre esponente del mondo sportivo locale, mi ha chiamato
stamattina, sconcertato, per segnalarmi il gravissimo episodio che si è
verificato ieri sera – dice Paolo Tiramani – mi ha riferito che il comportamento del
medico sarebbe stato tale da non lasciargli dubbi, tanto che si è rifiutato di
farsi curare da lui e lo ha segnalato agli altri medici. È intervenuto subito
il responsabile del Pronto Soccorso, il dott. Matteo Brustia, che ha
allontanato il medico prendendo le redini della situazione. So che nella
nottata sono intervenuti anche i Carabinieri, e parrebbe che il dottore, non
dipendente dell’Asl ma di una cooperativa esterna, si sia rifiutato di
sottoporsi ad accertamenti. È andata bene, ma se invece del mio concittadino,
vigile ed in grado di rifiutare le cure di un medico non adeguato, fosse
arrivato un anziano o una persona in stato di incoscienza, quali danni avrebbe
potuto creare un medico in quelle condizioni?».
Pensando a quanto accaduto, e a quanto sarebbe potuto
succedere, il Sindaco Tiramani è infuriato: «Speravo che si fosse compreso che è tempo
di gestire la sanità in modo serio e attento – dice – ed invece mi trovo a dover sentire una storia come questa. Chiedo
al direttore generale dell’Asl Angelo Penna, e alla dirigente del Pronto
Soccorso Roberta Petrino: è così che pensate di gestire il pronto soccorso del
secondo ospedale della provincia? È così che pensate di garantire la salute dei
nostri cittadini? Vi rendete conto che si è messa a rischio la vita di persone
che cercavano aiuto in ospedale per stare meglio...e che hanno corso il rischio
di finire in mani non sicurezze? Ditemi, Penna e Petrino – conclude
il primo cittadino di Borgosesia, deputato della Repubblica – come è possibile
che un territorio che ha sostenuto in tutti i modi l’ospedale, donando
strumentazioni, mettendo a disposizione alloggi per i medici, offrendo tutto il
supporto possibile, sia ripagato in questo modo?! È una vergogna ed un
intollerabile spregio, di cui dovrete rispondere».
Redazione
di Vercelli